Tre funzionari regionali (uno dei quali di Nettuno) e cinque titolari di società, di cui una con sede ad Anzio sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione e falso. Le indagini delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia tributaria in raccordo con la Procura di Roma, erano iniziate in seguito ad una denuncia nello scorso 2014 ed hanno condotto alla scoperta di un intricato sistema di imbrogli che prevedeva la presentazione alla Regione, di progetti per corsi di formazione finalizzati ad “accrescere le competenze dei lavoratori nell’ottica di sviluppare la competizione delle Imprese.” Grazie anche alla “disponibilità” di alcuni funzionari regionali che sfruttavano la loro posizione di componenti della Commissione di Gara per intervenire nel procedimento di approvazione, concessione ed erogazione dei finanziamenti pubblici. I fittizi progetti di formazione venivano infatti finanziati con fondi provenienti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali gestiti dalla Regione Lazio. Tuttavia tali corsi non hanno mai avuto inizio. I beneficiari delle erogazioni, infatti, dopo aver incassato il primo acconto del finanziamento, facevano perdere le loro tracce grazie all’intervento di “prestanome” o in seguito al trasferimento della sede legale.
I primi provvedimenti delle Fiamme Gialle sono arrivati nella mattinata di oggi, quando per i soggetti coinvolti è scattato un maxi-sequestro di beni per l’ammontare di 700.000 euro. Tra gli indagati figurano i nomi del Funzionario regionale Brunello Capriolo, di Nettuno e Maria Favilli, amministratrice dell’Associazione Paulus Antiche Arti e Mestieri, con sede ad Anzio che già nel 2006 era stata condannata dalla Corte dei Conti a risarcire la Regione per 34.000 euro.