Non sono bastati i 65 arresti, la Ndrangheta ben inserita nel territorio e quelle intercettazioni che hanno fatto emergere strani legami tra mafiosi e personaggi di spicco dell’amministrazione comunale. Ad Anzio, sul litorale romano, continua il terremoto, che sta sconvolgendo la classe politica: dopo le dimissioni, oggi arriva l’ennesima doccia fredda perché sono 4 le persone finite ai domiciliari, 7 gli avvisi di garanzia notificati dagli agenti di Polizia, che hanno passato al setaccio gli uffici anagrafe dei comuni di Anzio e Nettuno.
Corruzione ad Anzio
Le indagini risalgono a febbraio dello scorso anno quando, gli agenti di Polizia avevano raccolto una serie di elementi decisivi. Nel mirino una donna, una dipendente dell’Ufficio Anagrafe di piazza Battisti ad Anzio, che era stata sottoposta all’epoca a una misura cautelare emessa dalla Procura di Velletri. Lei, infatti, pare avesse accettato del denaro per agevolare alcune pratiche amministrative, nello specifico nel settore delle cittadinanze.
Insomma, soldi facili con documenti altrettanto facili per gli immigrati che si rivolgevano a lei per avere tutta la documentazione. Tra gli indagati anche una dipendente del comune di Nettuno, una donna titolare di un CAF e due avvocati brasiliani, che avevano messo in piedi una organizzazione creata ad hoc per aggirare le norme, ottenere bei soldi e rilasciare la documentazione per ottenere la cittadinanza italiana da parte di cittadini brasiliani. Organizzazione, però, smantellata dagli agenti di Polizia che hanno scoperto il ‘trucco’ e hanno stanato i furbetti.
I provvedimenti
Durante le operazioni dello scorso anno era stata sequestrata una ingente somma di denaro, riconducibile all’interesse dell’Avvocato. Ora, invece, sono scattati i provvedimenti perché sono stati notificati 4 arresti domiciliari e 7 avvisi di garanzia. L’ennesimo duro colpo, quindi, per l’amministrazione comunale di Anzio, che ancora deve fare i conti con la tempesta che ha sconvolto la città qualche settimana fa quando, con una maxi operazione, sono state arrestate 65 persone. Quando, sono emersi dei legami con la mafia. Ora, invece, le irregolarità erano nell’ufficio anagrafe, lì dove si rilasciavano cittadinanze e documenti ‘facili’ in cambio di denaro.