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Coronavirus, i cittadini prendono d’assalto le località del Litorale Romano nonostante i parametri di sicurezza

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Sembra che i cittadini del Litorale Romano siano immuni al contagio del Coronavirus, o almeno questo sembra apparire dalle località balneari prese d’assalto da migliaia di persone nell’ultimo fine settimana.

Tantissima gente si è completamente disinteressata delle ultime ordinanze predisposte dal Governo Conte II per evitare la diffusione della malattia, passando le giornate soleggiate di sabato o domenica in riva al mare e fruendo delle attività commerciali presenti sul territorio del Litorale. 

Le persone hanno preso letteralmente d’assalto città come Nettuno, Torvaianica, Anzio, Fiumicino, Fregene, Santa Marinella, Ostia Lido e Civitavecchia, con queste mete che li hanno attratti per le bellissime giornate di sole e soprattutto per il ritorno anticipato della primavera. 

Sono state tantissime famiglie a riversarsi in questi posti, disinteressandosi – nonostante i bambini piccoli a carico in tanti casi – ai divieti proposti dallo Stato: una condizione di grave emergenza che sta costringendo Regioni e Comuni a chiudere le attività pubbliche, le scuole, le Università, teatri, cinema e addirittura i musei. 

Eppure nonostante solo nel fine settimana l’asticella dei contagi ha toccato un drastico rialzo del 26,2%, c’è ancora una maggioranza di persone che irresponsabilmente evita di stare a casa per frequentare posti super affollati e favorire così l’avanzata del Coronavirus anche in quelle Regioni che ancora non sono state toccate dalla malattia asiatica. 

I turisti – così come i cittadini romani – si sono recati presso i ristoranti, i pontili, le spiagge e le piazze più rappresentative dei territori balneari nella Provincia di Roma, accatastandosi in migliaia presso questi immensi centri d’aggregazione. 

Una situazione che ha commentato con molta rabbia Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio: “Nun se po fa! Bisogna evitare assembramenti di massa e capire che per battere il Covid-19 è necessario senso di responsabilità da parte di tutti”.

Un appello ai cittadini del Lazio arriva attraverso Facebook anche da Daniele Leodori, vicepresidente della Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti: “Faccio un appello ai sindaci del Lazio perché valutino l’assunzione di provvedimenti con cui impedire assembramenti nei luoghi pubblici nei rispettivi Comuni. Usiamo la testa”.

Nella Provincia di Roma sembra di non arrivare il pericolo generato dal Coronavirus, che solo nelle ultime giornate ha visto l’incremento di quasi 1400 contagiati in confronto ai giorni precedenti e soprattutto ha già toccato i 366 decessi in Italia. Una condizione che tra le voci di Giuseppe Conte, vip dello spettacolo e Angelo Borrelli, attualmente da tantissimi romani non viene seguita e ancora in troppi li fa vivere a distacco dall’Amuchina o le dovute precauzioni sul caso. 

Una condizione appesantita anche da diverse attività commerciali, che hanno agglomerato numerosi clienti in contrasto ai divieti governativi di questi giorni. Diversi ristoratori romani si sono preoccupati di far sedere la propria clientela nel rispetto delle nuove regole, mentre altri imprenditori si sono disinteressati della problematica e fatto accomodare le persone una vicino all’altra come se nulla fosse. Una condizione che sta costringendo le varie Amministrazioni comunali a valutare la sospensione delle attività commerciali incuranti dei regolamenti, coscienti che la salute pubblica e più importante dell’aspetto economico in questo duro periodo. 

 

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