Ad Anzio montano le proteste del Fatto Quotidiano e di Sinistra Italiana contro il Comune, dopo che il sindaco, Luciano Bruschini, ha negato l’uso della Sala Consiliare per il convegno sulla legalità del prossimo 29 aprile.
L’incontro (intitolato LegalizzAnzio. Fragilità del nostro territorio, una cultura da ricostruire e organizzato anche con il movimento grillino Meetup I Grilli di Anzi) nasce dopo le notizie degli ultimi mesi che descrivono una crescente infiltrazione della ‘ndrangheta nella città e possibili pressioni sul Comune.
La decisione di Bruschini, anche per questo, scatena l’ira degli organizzatori e di alcuni partecipanti.
Il Fatto, in particolare, riporta con stizza la frase che avrebbe scritto l’editore locale Agostino Gaeta un giorno prima della comunicazione ufficiale dal Comune, attribuendola al primo cittadino: “fatevela a Nettuno la legalità”. Egli avrebbe poi aggiunto: “L’antimafia parolaia, tra cui il Palladino (giornalista del Fatto che parteciperà al convegno n.d.r.) e Il Fatto quotidiano ed il codazzo solito chiedono al comune una sala”.
Per il giornale: “L’incontro sulle mafie era l’occasione per ricostruire il contesto criminale della zona, ritenuta da diverse fonti investigative uno dei fronti più caldi nel Lazio“. E, quindi, attacca: “Parlare di legalità ad Anzio non si può. O almeno, non nella sala del Comune“.
Intanto il senatore di Sinistra Italiana, Massimo Cervellini, vice presidente della Commissione Lavori pubblici, aveva firmato un’interrogazione al Ministero dell’Interno circa le condizioni di legalità del comune.
Il Ministero ha risposto alla sua interrogazione, ma dice Cervellini: “ritiene, specificando testualmente, di non disporre, allo stato attuale, di elementi concreti e univocamente orientati al condizionamento dell’Amministrazione comunale“.
Con l’occasione il senatore lancia una frecciatina a Bruschini: “Noi manteniamo altissime l’attenzione e la vigilanza, non ci facciamo intimidire da nessuno ed il prossimo 29 aprile ci riuniremo ad Anzio, anche se il sindaco ci vieta l’utilizzo della Sala comunale”.
E aggiunge: “Siamo rispettosi e tenaci, però nessuno dica che non sapeva. Continueremo, coinvolgendo sempre tutte le istituzioni preposte, come sempre abbiamo fatto a cominciare dalla Commissione bicamerale Antimafia, ma soprattutto i cittadini, che devono essere consapevoli ed informati di quanto accade nella loro bellissima città. Davanti ad intimidazioni così pesanti ci saremmo aspettati solidarietà alle denunce pubbliche che abbiamo fatto, non certo insulti“.
Il Sindaco, dal canto suo, si era già difeso una settimana fa in un comunicato stampa.
Queste le sue parole: “La Sala Consiliare di Villa Sarsina, ad eccezione dei confronti bipartisan per l’ultimo referendum, volutamente non è mai stata concessa a soggetti politici. Mi sorprende che portatori di onestà, legalità ed altro, chiedano di utilizzare una sala pubblica, tra l’altro in un giorno di chiusura, pagata da tutti i cittadini di Anzio. Visto che, secondo alcuni, ci sarebbe un problema di legalità sul nostro esteso litorale invito, gli interessati, a fare richiesta in altri Comuni oppure ad utilizzare altri spazi per iniziative di carattere politico. La mia storia politica, con tre mandati da Sindaco senza mai avere avuto alcuna problematica di natura giudiziaria, è sotto gli occhi della cittadinanza; tutti sanno bene che, nell’esercizio delle mie funzioni, sono sempre stato il garante della libertà di pensiero di tutti ed ho sempre tutelato la minoranza prima che la mia stessa maggioranza“.
L’incontro, intanto, è stato spostato Serpa Hotel di via Ardeatina e si terrà sempre il 29 aprile dalle ore 10 alle 12. Parteciperanno, oltre a Palladino e ai senatori del M5S e di SI Elena Fattori e Cervellini, il direttore dell’Osservatorio su informazioni giornalistiche e notizie oscurate Alberto Spampinato, il tecnico ambientale Giancarlo Ceci e il vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Luigi Gaetti. Modererà l’incontro la giornalista Elisabetta Bonanni.