Riceviamo una nota dall’associazione Città Futura, sulla nuova area giochi di Villa Adele. “L’area è stata riportata al decoro dopo almeno un decennio di totale incuria”, scrive l’associazione. “In tanti potranno goderne… ma non tutti”.
Ancora barriere architettoniche
Città Futura segnala infatti l’assenza di giochi per i bambini affetti da disabilità. “Avendovi messo mano si sarebbe potuto realizzare un parco inclusivo, dotato di giochi adatti anche a bambini con bisogni speciali. Sarebbe stato sufficiente acquistarli. Nella Regione Lazio sono circa 25 i Comuni che hanno avuto cura di dotarsene”, spiega l’associazione. “La nuova amministrazione ci dirà magari che era un appalto ereditato dalla precedente maggioranza, ma diversi assessori e consiglieri sono presenti anche in quella attuale. Nessuno evidentemente ci ha pensato o conosceva i parchi inclusivi”. Di cosa si tratta? “Sono parchi per tutti, cioè senza barriere architettoniche che impediscano il gioco. Non sono diversi né meno divertenti da quelli tradizionali, ma hanno in più dei semplici accorgimenti che li rendono accessibili a tutti: ad esempio per accedere allo scivolo c’è una rampa dove può passare una carrozzina, l’altalena non è una tavoletta ma una cesta dove ci si può sdraiare, i giochi a molle hanno protezioni posteriori e laterali che sostengono un piccolo con difficoltà motorie, inoltre vengono installati giochi sensoriali che possono essere utilizzati da tutti. In questi parchi si concretizzano i concetti di inclusione sociale e pari opportunità, diventando il “simbolo” di una città sensibile ai bisogni di tutti. Installare un gioco che può essere utilizzato solo da alcuni bambini ed escludere tutti gli altri, non è una scelta felice. Siamo ancora molto molto lontani dall’essere una città 3.0 capace di accogliere. Ovunque ancora barriere architettoniche, spiagge, locali ed esercizi commerciali non attrezzati per i disabili, strade non percorribili e via discorrendo. Auspichiamo nell’immediato futuro che si operi con maggiore attenzione e sensibilità”, conclude la nota.