Episodio di violenza domestica inaudita ieri ad Anzio, dove nel pomeriggio di ieri la Volante Anzio 1, su segnalazione della Sala Operativa, si portava in un appartamento del centro era stata segnalata un’aggressione. Sul posto gli uomini della Polizia trovavano un uomo di 68 anni, completamente coperto di sangue, riverso in terra. Il 118 giunto sul posto, dopo averlo stabilizzato lo trasferiva presso l’ospedale di Anzio. Dalle prime notizie acquisite dalle parole sussurrate dal malcapitato, si capiva che l’aggressore poteva essere stato il figlio di 30 anni.
LA STANZA COME UNA MACELLERIA: SANGUE OVUNQUE
La casa teatro dell’aggressione si presentata ai poliziotti come una macelleria, con tracce di sangue da per tutto. C.P., l’aggressore di 30 anni, durante una lite aveva colpito il padre con un ventilatore procurandogli contusioni al naso e allo zigomo, nonché la frattura di una costola, guaribili in 30 giorni di prognosi. Iniziate le ricerche del giovane, lo stesso veniva rintracciato presso l’abitazione della madre, anch’essa vittima del medesimo nel mese di gennaio, dove a seguito delle percosse subite aveva riportato la frattura di due costole. Durante le indagini, dall’ospedale giungeva la notizia che il genitore dopo le prime cure era stato giudicato guaribile in 40 giorni. Di conseguenza lo stesso, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Velletri, veniva tratto in arresto e associato al carcere di Latina.
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IL MOTIVO DELLA VIOLENZA
La causa scatenante della violenza era stata la ricerca di denaro: i genitori a tutela del figlio violento non lo hanno denunciato. L’attività della polizia è stata puntuale e veloce, gli operatori si sono mossi delicatamente su un terreno molto insidioso, dove la paura è la sopraffazione avevano creato un muro di silenzi.