Emergono nuovi aggiornamenti sull’oggetto “misterioso” rinvenuto questa mattina sulla spiaggia di Anzio. L’oggetto metallico era venuto alla luce dopo una frana che ha interessato un tratto del litorale, a ridosso dell’Ardeatina in corrispondenza tra Via Varese e Via Calabria.
Di cosa si tratta
E’ stata confermata la natura dell’oggetto misterioso. Si tratta di un ordigno della seconda guerra mondiale. Più precisamente una bomba a mano SRCM mod. 35 di tipo offensivo. A confermarlo è Lorenzo Tarquini, presidente dell’Associazione Gruppo Ricerche Storiche Nettunia.
L’allarme
Dopo la segnalazione del cittadino che passeggiando si è accorto della presenza dell’ordigno, la guardia costiera è giunta sul posto per prelevare e mettere in sicurezza la bomba. Una volta arrivati nel luogo segnalato, però, gli agenti non hanno trovato nulla. Le lunghe ricerche non hanno portato alcun risultato. La bomba era sparita nel nulla. Non si sa chi potrebbe averla presa, se un collezionista o un semplice curioso. Quello che è certo è che l’ordigno rappresenta un pericolo per la sua incolumità. Il Gruppo Ricerche Storiche Nettunia ha lanciato quindi un appello a chiunque l’abbia preso, chiedendo di prestare la massima attenzione e di consegnarlo alle autorità.
Le precisazioni del Gruppo Ricerche Storiche Nettunia
«Si dicono offensive – precisa in un post pubblicato nel pomeriggio su Facebook il Gruppo Ricerche Storiche Nettunia – quelle bombe che disperdono schegge leggere, letali in un raggio inferiore rispetto alla distanza massima alla quale viene lanciata, coprendo l’avanzata del lanciatore senza bisogno per questo di cercare riparo. La distanza di lancio è infatti di 20-25 metri e quella d’azione delle schegge di 10-15. Il funzionamento della SRCM non è a tempo, bensì a percussione: l’ordigno cioè, una volta lanciato, esplode solo all’impatto col terreno. Il corpo bomba in lamierino d’alluminio contiene 43 grammi di tritolo o 46 grammi di miscela tritolo/trinitro-naftalina che, al momento dell’esplosione, frammentano in schegge un filo metallico avvolto internamente.
La SRCM Mod. 35 ha quattro sicure, delle quali una “manuale” e tre “automatiche”. La prima sicura, quella manuale, è costituita da un traversino in ottone con impugnatura in gomma telata (sicura di maneggio e trasporto); la seconda sicura (automatica) è costituita da un traversino d’alluminio collegato ad una cuffia esterna, detta “cuffia aerodinamica”, che ha il compito di sfilare il traversino e liberare la corsa tra il percussore e la capsula di innesco dell’esplosivo (sicura di prima traiettoria); la terza sicura automatica (detta di funzionamento universale) è interna all’ordigno ed è costituita da un sistema a molla che ne evita l’esplosione in volo e ne garantisce la detonazione all’impatto qualunque sia la parte della bomba che tocca il terreno; la quarta sicura (automatica) è il congegno di disattivazione, costituito da un lamierino interno forato che, in caso di mancata esplosione, si interpone nel suo pieno tra il percussore e la capsula di innesco, impedendo dunque una successiva percussione (ad esempio, a seguito di un urto fortuito) ed inertizzando di fatto la bomba.
Tuttavia, l’intervento del congegno di disattivazione non è verificabile dall’esterno; dunque, a seguito di una mancata esplosione, è di rigore intervenire segnalando la presenza della bomba inesplosa, in attesa di provvedere nel più breve tempo possibile al suo brillamento».