Se la spiaggia potesse parlare…ci direbbe di non trattarla come un enorme posacenere. Un mozzicone di sigaretta senza filtro, essendo composto di carta e fibre vegetali di tabacco, impiega circa un anno di tempo per degradarsi. Altra storia per il filtro, composto principalmente di fibra sintetica e quindi non biodegradabile, per il quale possono essere necessari fino a 12 anni.
In questo periodo, non solo sporcherà la spiaggia ma potrebbe anche finire in acqua e soffocare un pesce che dovesse ingoiarlo.
Il filtro non è biodegradabile, e quindi dopo oltre dieci anni permarrà sempre un residuo sintetico fine che si diffonderà nel suolo e nelle acque, semplicemente “diluendosi” nell’ambiente senza “svanire” mai. L’alto numero di mozziconi dispersi in natura non rappresenta quindi solo un problema estetico, ma anche un gravissimo problema ecologico, dal momento che le decine di sostanze tossiche e cancerogene da essi trattenute (nicotina, arsenico, benzene, cadmio, piombo, solo per citarne alcune) verranno rilasciate nel suolo e nelle acque.
Considerando che un mozzicone di sigaretta è in grado di avvelenare un litro di acqua e che quotidianamente vengono fumate in Italia almeno 200 milioni di sigarette, che sono pochissime le persone che considerano un atto incivile e pericoloso buttare con indifferenza a terra un mozzicone, sarebbe ora che i fumatori iniziassero a cambiare atteggiamento.
«Sono certo che l’idea dei cartelloni/fumetto installati a Torvaianica contribuirà a sensibilizzarli e a stimolare una presa di coscienza della collettività su un problema ancora troppo sottovalutato», ha commentato Giovanni Ruo (M5S), consigliere di maggioranza del Comune di Pomezia e promotore dell’iniziativa.