Nuovo discutibile intervento dell’amministrazione comunale di Pomezia. Il progetto del rifacimento dei marciapiedi di via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Torvajanica, salutato nei giorni scorsi da sindaco e assessore come un “progetto di miglioramento della vivibilità urbana”, è stato analizzato dal gruppo di Associazione Latium Vetus che ha evidenziato alcune pesanti perplessità.
L’intervento ha infatti comportato da parte dell’amministrazione l’abbattimento di ben 59 pioppi trentennali sanissimi. In tutto il resto del mondo gli alberi si tutelano, a Pomezia no? Sveliamo i dettagli. Il progetto nacque sotto la giunta Fucci, la quale il 23 dicembre 2016 approvò la delibera di giunta 314/2016 con il progetto esecutivo dell’opera che prevedeva l’abbattimento di tutti i 110 pioppi su via Dalla Chiesa, una delle pochissime vie alberate a Torvajanica.
Qual’era la colpa dei pioppi? Sporcare e produrre i cosiddetti “piumini”, ovvero i pollini. Peccato che la stessa giunta di Pomezia pochi mesi dopo approvò con la delibera 148 del 14 luglio 2017 per la modifica del progetto e l’abbattimento dei “soli” pioppi sul lato interno della via, lasciando così intoccati i 52 pioppi lato mare. Veniva deciso quindi di non risolvere il problema dei “piumini” – ovvero la motivazione alla base di questo (discutibilissimo) intervento – e c’è di più… infatti, a ben vedere, le piante per le quali forse, si poteva accettare la sostituzione erano proprio quelle lato mare, attaccate alle abitazioni e al centro del marciapiede tanto da impedire il transito dei passanti.
La sostituzione di quei pioppi dall’altro lato della strada avrebbe perlomeno permesso di recuperare la funzionalità del marciapiede. Fu invece deciso di rimuovere i pioppi sul lato interno di via Dalla Chiesa, appunto 59 piante sanissime.
Il punto è che se l’abbattimento di alcuni di questi alberi permetterà l’allargamento del marciapiede (davanti alla scuola elementare), ben 35 di questi abbattimenti appaiono senza alcuna utilità, laddove il marciapiede non verrà allargato e la pista ciclabile – che per il momento inizia e finisce sulla stessa
via – verrà realizzata dove oggi si trova il piano stradale, sacrificando tutti i parcheggi molto utilizzati soprattutto nel periodo estivo. Domanda. Ma allora a cosa sono serviti questi abbattimenti che sono costati alle casse del comune
ben 22.645 euro? (7.080 euro per l’abbattimento dei 59 alberi, 120 euro a pianta, più 15.565 euro per acquistare 52 nuove querce, circa 300 euro a quercia). La collettività paga. Dov’è la pubblica utilità dell’intervento? Infine, una ultimissima considerazione. I 59 pioppi rimossi infatti, saranno sostituiti da 52 farnie, una quercia di raro impiego come pianta ornamentale, poiché cresce nelle foreste e raggiunge dimensioni enormi (40 metri di altezza per un diametro del fusto di 4,5 metri), mentre il marciapiede è largo solo 2,5 metri. Questo sempre ammettendo che i giovani esemplari sopravvivano a differenza di quanto già avvenuto con i giovani lecci piantati due anni fa a Campo Ascolano o al centro di Pomezia molti dei quali sono morti a causa della penuria d’acqua. È stata una buona scelta spendere tutti questi soldi per abbattere i 59 pioppi? Oppure si è trattato di
un “intervento spot” portato avanti dall’amministrazione comunale di Pomezia con incompetenza e pressapochismo? A voi la risposta.
Associazione Latium Vetus