Vietato nuotare con i delfini, lo dice il Tar del Lazio. Una battaglia questa portata avanti dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) e che è finita tra le mani dei giudici chiamando in causa il noto parco acquatico alle porte di Roma. «Il Tar del Lazio ha finalmente dato ragione alle nostre motivazioni giuridiche ed etiche che non siamo riusciti a far valere per un anno e mezzo contro i Ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche agricole», si legge sul sito dell’Associazione a difesa dei diritti degli animali.
«Questi ultimi – fanno sapere dalla LAV – avevano surrettiziamente e illegittimamente permesso il nuoto del pubblico con i delfini, nei delfinari», afferma Gianluca Felicetti, presidente LAV, commentando la notizia della sentenza con cui il Tribunale amministrativo ha, di fatto, cancellato il Decreto-deroga firmato il 20 dicembre 2017 dal Ministro dell’Ambiente Galletti, di concerto con il Ministro della Salute Lorenzin e con il Ministro delle Politiche Agricole, Martina, purtroppo vigente fino a ieri per volontà in particolare dell’attuale Ministro delle Politiche agricole, Centinaio.
Il Decreto, emanato dai Ministri «nonostante i pareri negativi degli stessi Istituti scientifici dei loro Ministeri, rappresentava un “regalo” ai delfinari», afferma la Lav, «perché rimuovendo il divieto preesistente e consentendo al pubblico di nuotare nella stessa vasca con i delfini (per inverosimili finalità di “educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità con i delfini”) favoriva l’aumento di spettatori e il conseguente ricavo economico».
«Senza considerare però – ecco il punto sostenuto dagli ambientalisti – le conseguenze sugli animali: nuotare con il pubblico, infatti, è un’attività che produce ulteriore stress ai delfini, già detenuti in spazi limitati e costretti ad esibirsi in spettacoli con salti e piroette, accompagnati da musica ad altissimo volume».