Si può parlare senza problemi di un grandissimo disastro ambientale nel quartiere di Stagni di Ostia, dove da diversi anni continuano a morire pesci all’interno del canale di bonifica.
Una situazione probabilmente presa sottogamba dalle Amministrazioni che si sono susseguite nel X Municipio, nonostante l’immane moria di creature marine all’interno di questo canale d’acqua dolce.
Da sempre le associazioni locali hanno sollevato questo spinoso problema ambientale, coscienti come nel piccolo torrente che attraversa i quartieri di Saline, la zona industriale di Acilia, Stagni di Ostia e confluisce nel canale dei Pescatori, non passa acqua pulita da diversi anni. Il territorio adiacente al canale infatti vede presenti terreni su cui sono depositati scarti di materiali edili, depositi di tralci arborei, la presenza del tritovagliatore di Ostia Antica oltre a numerosi insediamenti abusivi che sorgono sulle sponde del piccolo percorso fluviale: tutto questo in un contesto dove questi stessi accampamenti sono andati in fiamme diverse volte negli ultimi mesi, scaricando sostanze nocive all’interno del corso d’acqua.
Tra percolato e sostanze tossiche, sicuramente i pesci presenti nel canale di bonifica non hanno per nulla vita facile: troppi non riescono a sopravvivere in un habitat diventato pieno di liquami e fangoso, che sopratutto alle specie più grandi impedisce di muoversi e li costringe a una lenta agonia per soffocamento.
I recenti maltempi che si sono abbattuti sul territorio di Ostia hanno ulteriormente incentivato il problema, con un’altra moria di grossa portata all’interno del canale. L’Amministrazione pentastellata del X Municipio di Roma Capitale ha deciso d’indagare sul problema, anche se l’interesse alla faccenda pare tardivo considerato come le specie marine continuano a morire da troppi anni.
Una situazione che evidenzia anche il gruppo locale di Fratelli d’Italia, dove Pietro Malara (capogruppo e coordinatore di FdI X Municipio) e Massimo Lucciola (direttivo di FdI X Municipio) analizzano questa “strage ambientale” che studiano da diversi anni: “Inaccettabile quanto accaduto a seguito dell’ultima ondata di maltempo: i pesci morti ritrovati a mare e nei pressi dei vasconi di accumulo delle idrovore del CBTAR in zona Stagni sono l’emblema dello stato di degrado del nostro territorio. Siamo consapevoli dell’importanza della manutenzione dei canali di bonifica e raccolta acque ed è per questo che più volte abbiamo portato all’attenzione dell’Amministrazione le problematiche relative alle discariche a cielo aperto, all’amianto abbandonato in quantità anche ingenti, a pneumatici scaricati a bordo canali, ai grandi impianti di lavorazione, trasformazione e stoccaggio, agli insediamenti abusivi e a tutte quelle superfici “dimenticate”; abbiamo inoltre evidenziato il problema del percolato che si genera in caso di pioggia, chiedendo di bonificare le aree ad alta concentrazione di sostanze inquinanti. In attesa di conoscere il parere delle Autorità competenti, prontamente intervenute per accertare i fatti, continueremo a vigilare e a sollecitare – come sempre – tutti gli enti preposti“.