Dopo gli incontri del 16 ottobre e del 20 novembre , sempre su richiesta del nostro Comune, oggi in Regione si sono riunite nuovamente le commissioni VIII e XII per discutere la posizioni di quei Comuni che ancora resistono all’ingresso in Acea.
All’incontro era presente anche l’assessore Mauro Alessandri che, durante il suo intervento, ha ribadito che la Regione dovrà applicare i poteri sostitutivi inviando un commissario se la situazione non cambierà.
Lo stesso Assessore, anche a seguito del colloqui avuti con il sindaco Alessandro Grando e con il consigliere delegato Filippo Moretti, ha però ammesso che si rende effettivamente necessario fare altri approfondimenti sulla particolare situazione che vivono quei comuni che ancora gestiscono in proprio il servizio idrico con buoni risultati sia in termini di servizi che di tariffe.
Ma anche tutti i consiglieri regionali, ai quali Moretti aveva consegnato un nuovo documento che sosteneva tecnicamente e politicamente le ragioni dei Comuni “indipendenti”, si sono espressi a favore dell’istituzione di un tavolo tecnico al quale siedano rappresentanti della Regione, del Ministero dell’Ambiente, della Commissione parlamentare che sta esaminando la nuova proposta di legge sull’acqua pubblica e dei Comuni che vogliono continuare a gestire in proprio il servizio idrico integrato. Da questo tavolo dovranno scaturire indicazioni e risposte sulle eccezioni che i Comuni come il nostro hanno sollevato rispetto all’ingresso forzoso in Acea.
Ma, nell’immediato, il risultato più importante è legato all’intenzione dichiarata dell’Assessore Alessandri di attendere le indicazioni che scaturiranno dal tavolo tecnico con il Ministero prima di applicare i poteri sostitutivi e commissariare i Comuni.
A rafforzare le posizioni dei Comuni stessi sono state anche le dichiarazioni dei presidenti delle commissioni, Pirozzi e Novelli, che hanno proposto di porre all’attenzione del governo nazionale la richiesta di autonomia che proviene dai territori, sostenendo presso il Ministero le istanze e le motivazioni che hanno fatto resistere i sindaci e quindi i comuni.
Considerata l’apertura dell’assessore regionale, le due commissioni si sono impegnate ad organizzare un’audizione con il Ministero e con l’VIII Commissione Parlamentare Ambiente ed i relatori della nuova legge in via di estensione, nel più breve tempo possibile.
Di fatto, pur senza votare la risoluzione di moratoria proposta dal Comune di Ladispoli, sono state soddisfatte le istanze sostenute dal tutti i Comuni di cui Ladispoli è il capofila.
Si tratta ora di proseguire un lavoro che, dopo anni di incertezza, inizia finalmente a portare attenzione e soluzioni su un problema fortemente sentito dai cittadini che pretendono sia garantito un servizio idrico efficiente a costi accettabili.