Roma. Il fiume Tevere è sempre più a secco. Questo trend, purtroppo, non è nuovo e mano mano che passa il tempo è passa sempre più in peggioramento. Se ne rendono conto benissimo, tra gli altri, i canottieri che – sempre più frequentemente – devono fare i conti con gli incidenti in quanto la corsia dove possono navigare è stretta.
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Tevere in ginocchio a causa della siccità
A rendere la sua testimonianza, come riportato dal Messaggero, è Gianfranco Cappelluzzo, vogatore del circolo Tevere Remo: ‘È diventata una sorta di senso unico alternato. Abbiamo rilevato un sensibile aumento degli incidenti. Anche a causa dei rifiuti che riemergono ormai è rimasta una corsia unica. Questo ci espone alle collisioni durante la navigazione’, spiega Cappelluzzo. Uno degli incidenti si è verificato solamente qualche giorno fa ma tali episodi sono, purtroppo, molto frequenti, quasi all’ordine del giorno, e non è raro il caso in cui i danni da riparare ammontino a diverse migliaia di euro. Ora, la preoccupazione per i canottieri è che la situazione possa peggiorare anche rispetto ad un’altra situazione di difficoltà, ovvero quella vissuta già la scorsa estate.
I rischi per la flora e la fauna
Ma non solo incidenti in canoa. A soffrire per una tale situazione anche la flora e la fauna che possono essere maggiormente esposte ad un cambiamento di habitat. L’abbassamento della portata dell’acqua può creare sofferenze ad animali e piante ed in alcune situazioni per via della mancanza di ossigeno i pesci vanno incontro a morte certa. Non va meglio agli uccelli migratori che si stanno spostando già in altre aree, come in quelle umide di Decima Malafede o dell’ex laghetto della Snia Viscosa. Insomma, la situazione non è certamente delle più rosee come sottolinea anche Roberto Scacchi, direttore regionale di Legambiente Lazio: ‘Ci sono stati anche 195 giorni di fila senza una goccia d’acqua. In primavera arriveremo a vedere più fondale di oggi, se la continuità meteorologica sarà quella dell’ultimo mese sarà un disastro peggiore rispetto a quella dello scorso anno. Il rischio è che da qui ai prossimi 50 anni i suoi affluenti perderanno notevolmente la loro portata d’acqua e il Tevere diventerà un torrente’.
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