La produzione di canapa light negli ultimi anni sta cambiando il volto al sistema economico italiano. Infatti, tanti imprenditori si stanno cimentando nella coltivazione nel pieno rispetto delle attuali normative previste dalla legge. Tuttavia, prima di cimentarsi in questo importante progetto imprenditoriale, è necessario conoscere bene il settore e, soprattutto, rispettare alcuni accorgimenti per evitare errori comuni.
Cosa fare per coltivare canapa legalmente
Il primo e più importante passo per poter coltivare canapa light legalmente è quello di scegliere semi con certificazione e in aggiunta pensare a una coltivazione esclusiva della varietà di canapa certificata a livello europeo. Per mettersi al riparo da qualsiasi genere di controllo e problema è necessario che il coltivatore conservi i cartellini delle sementi e le fatture di acquisto consentendo così la tracciabilità dei prodotti che poi a andrà a proporre sul mercato.
Secondo quanto previsto dalle attuali normative, un aspetto essenziale assolutamente da rispettare è quello della concentrazione di THC che nelle sementi non deve mai superare lo 0,6%. Scegliendo sementi certificate e con una concentrazione di THC inferiore allo 0,6%, non solo si rispetta la legge, ma è consentito avviare la coltivazione senza dover richiedere un’autorizzazione specifica.
Alcuni errori da evitare
Tra gli errori da non fare per coltivare la canapa, probabilmente il più importante è quello legato alla germinazione dei semi: ci sono stati in Italia tanti casi in cui i tentativi di coltivazione sono praticamente falliti ancor prima di essere messi in atto.
Come ci spiega il produttore di canapa legale Canapando, gli errori più comuni vengono effettuati proprio nella fase di germinazione che non viene effettuata in maniera corretta oppure in un ambiente ideale per questo genere di coltivazione.
Prima di lanciarsi in questo business è necessario valutare le caratteristiche del terreno che si decide di utilizzare e in particolar modo bisogna avere sempre e comunque un ambiente veramente umido, ma non bagnato. Se la coltivazione dovesse avvenire in vasi, allora meglio cercare un luogo al riparo dall’eccessiva esposizione ai raggi solari.
Un aspetto importante da utilizzare per la germinazione è quello della temperatura: bisogna fare in modo che la germinazione avvenga quando la temperatura oscilla tra un minimo di 20 gradi e un massimo di 25 gradi con un tasso di umidità che comunque non sia superiore al 90%. Naturalmente non è semplice soddisfare queste caratteristiche nel caso in cui si voglia effettuare la coltivazione all’esterno, mentre per chi vuole pensare a un approccio all’interno di vasi in ambienti chiusi, è possibile ricreare le condizioni con il supporto di lampade fluorescenti.
Quindi conviene far germinare all’interno e trapiantare le piante dopo circa 3 settimane all’esterno.
I metodi di germinazione
Ancora ci spiega Canapando che tra le cose da sapere per approcciarsi al meglio nella coltivazione di canapa light ci sono senza dubbio i metodi di germinazione: uno dei più utilizzati è quello del tovagliolo di carta. In pratica, si prende un piatto e si utilizzano uno o al massimo due fogli di carta assorbente classica da casa.
Sulla carta si vanno a posizionare i segni mettendoli a una distanza soddisfacente per poi ricoprirli. Si deve a questo punto inumidire leggermente la carta assicurandosi che non si asciughi: non resterà che attendere il tempo necessario affinché i semi presentino una radice almeno di 23 mm per poi procedere al trasferimento nei vasi.
Con questa tecnica si ha la certezza di poter ottimizzare la fase di germinazione e quindi assicurarsi una coltivazione soddisfacente nel pieno rispetto della legge.
Per chi, invece, deve effettuare una coltivazione su terreno all’aria aperta, è necessaria la germinazione all’interno del terreno. In questo caso il consiglio è quello di utilizzare un vaso classico da terriccio e creare un foro profondo almeno di un centimetro nel suo mezzo per inserire un seme. Sarà sufficiente riempire il tutto con della terra e innaffiare avvolgendo il vaso con una classica pellicola alimentare. In questo modo, si riesce a trattenere l’umidità che è importantissima per far germogliare i semi.
Infine, ricordiamo come il terriccio utilizzato deve essere ricco di sostanze nutritive e deve avere una struttura ariosa e leggera presentando una certa percentuale di perlite.