Le recenti mareggiate che si sono abbattute sulle coste di Ostia, hanno nuovamente mangiato i metri di spiaggia che contraddistinguono il nostro territorio.
Una condizione che oltre a privare un territorio di diverse centinaia di metri costieri, rischia palesemente di portare sul lastrico tantissimi imprenditori balneari di questa zona romana.
Non solo un danno naturale dovuto a un mare che ogni anno si mangia le nostre coste fino a farle sparire, ma anche i numerosi danni che la forza dell’acqua infligge violentemente alle attività commerciali presenti in quei punti del territorio lidense. Non solo file di cabine spazzate via, vicoletti dei singoli stabilimenti danneggiati: la recente mareggiata ha messo in dubbio anche la stabilità della piscina presente nella Pinetina, con la struttura che probabilmente ha riportato danni capaci di metterne in dubbio l’omologazione per l’utilizzo dei bagnanti nella prossima Estate del 2020 senza i necessari interventi di manutenzione.
Una condizione questa delle mareggiate che da troppi anni si abbatte sul territorio del X Municipio di Roma Capitale, allontanando sempre di più la voglia di molti imprenditori balneari a investire su questa fetta territoriale della Città Eterna. Tanti sono i gestori di queste attività che stanno pensando di andare via da Ostia, soprattutto per la mancanza di un dialogo costruttivo con le istituzioni locali sul gravoso problema che ogni anno gli fa perdere centinaia di migliaia d’euro per danni o problemi.
Tutto il contrario in confronto agli altri territori della costa laziale, dove le Amministrazioni locali dei singoli Comuni balneari si pongono a favore della tutela delle proprie aree balneari ammettendo l’immensa bellezza ambientale di questi ambienti.
Una linea che sembra aver convinto anche l’Amministrazione del Movimento 5 Stelle nel X Municipio di Roma Capitale, con la presidente Giuliana Di Pillo e l’assessore Alessandro Ieva pronti ad attivarsi per destinare i primi interventi di manutenzione alle spiagge dopo le drammatiche mareggiate degli ultimi giorni: “Partiranno a breve i primi interventi di ripascimento del litorale ricollocando le sabbie presenti alla foce del Canale dei Pescatori sui tratti di spiaggia limitrofe maggiormente soggette a erosione.
Nell’ambito della D.G.R. n.74/2019 “Programma generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali” questa Amministrazione aveva provveduto ad inviare istanza per poter accedere al finanziamento regionale completa della documentazione tecnica al fine di eseguire un ripascimento ricostruttivo mediante ricollocazione delle sabbie depositate sopra l’argine in destra idraulica del Canale dei Pescatori di Ostia presso la spiaggia a levante con accesso dallo stabilimento balneare Nuova Pineta – Pinetina. La Direzione Regionale Risorse Idriche e Difesa del Suolo della Regione Lazio ha accolto la documentazione tecnica valutandola idonea e autorizzando contestualmente il quadro economico e il finanziamento di € 90.000,00. L’appalto è stato aggiudicato in via definitiva e i lavori saranno realizzati presumibilmente entro fine anno, salvo condizioni metereologiche avverse“.
Hanno proseguito i due volti dell’Amministrazione del Litorale Romano: “Un altro intervento più consistente di ripascimento morbido, sarà eseguito dalla Regione Lazio con fondi di protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio della Regione nei giorni 29 e 30 ottobre 2018, e questo anche grazie al X Municipio che ha messo a disposizione le analisi effettuate alla foce del Canale dei Pescatori dove verranno prelevate le sabbie. Stiamo parlando di un intervento per circa € 400.000 che consentirà di liberare la foce del Canale dei Pescatori dall’insabbiamento con benefici per il deflusso delle acque, la navigabilità e restituire la sabbia nei tratti maggiormente erosi. Anche questo intervento, dovrebbe essere effettuato a breve direttamente dalla Regione Lazio“.
Hanno concluso la Di Pillo e Ieva: “Quello che sta emergendo dalle varie interlocuzioni istituzionali è che il tema dell’erosione costiera va affrontato con studi scientifici ed in modo organico per tutta la costa laziale. L’esperienza maturata sul nostro territorio dimostra che ogni intervento realizzato in strutture rigide senza una visione complessiva del problema, non fa altro che spostare il punto di erosione verso sud. A questo si associa il mancato apporto dei sedimenti provenienti del fiume Tevere trattenuti dagli sbarramenti di monte. Queste e altre considerazioni le abbiamo rappresentate la scorsa settimana nel corso di una audizione in commissione in Regione Lazio. Sollecitiamo da tempo la Regione, inoltre, per un intervento di consolidamento della scogliere alla foce del Tevere per l’incolumità pubblica degli abitanti dell’Idroscalo. In tal senso riteniamo comunque positiva la scelta della Regione Lazio di attivare una convenzione con l’Università Roma Tre, in fase di definizione, per predisporre uno studio tecnico e complessivo sugli interventi di difesa della costa“.