Fa discutere da anni la presenza di una spiaggia attrezzata per i cani davanti al Porto di Ostia, venendo vista da tanti commercianti e cittadini locali come l’ennesimo danno d’immagine al territorio lidense. Eppure l’idea sociale di aprire una spiaggia alla circolazione degli “amici a quattro zampe” è lodevole, non fosse però come tante volte – e anche tuttora – troppi padroni non rispettano le regole chiare per accedere all’arenile pubblico e soprattutto l’Amministrazione del X Municipio di Roma Capitale faccia mancare i controlli abituali per far rispettare quelle semplici indicazioni necessarie a mantenere un quieto vivere tra i fruitori.
Le colpe sembrano esulare dagli attuali gestori dell’arenile posizionato sul Lungomare Duca degli Abruzzi, che al contrario con il buonsenso cercano di migliorare il più possibile le condizioni della spiaggia confinante con il porto lidense. Oggi il problema più grande è la gestione dei cani nello spazio, che spesso sono le prime vittime dell’inciviltà dei propri padroni. Tantissime persone infatti credono che quest’area sia destinato ai cani, quando invece le regole dicono ben altro: “un arenile aperto anche alla presenza dei cani”. Un concezione molto diversa, che vedrebbe il cane presente sulla spiaggia al guinzaglio del proprio padrone, magari dopo aver fatto i propri bisogni presso gli spazi appositi fuori dalla postazione Numero 1 e con gli animali slegati solamente per farsi il bagno in mare.
Ma emergono anche criticità sui servizi offerti della spiaggia, che quest’anno vede palesarsi anche un quadro peggiore in confronto all’estate scorsa. Attualmente eventuali docce o fontanelle per cani sono inattive, nonostante il personale di spiaggia abbia in più occasioni provato ad attivarle senza però riuscirci. Una condizione che spinge i padroni a non lavare i propri cani dalla salsedine dopo un divertente bagno al mare con i propri amici, oltre a non poter riempire con l’acqua di una fontanella pubblica le ciotole dei propri animali per affrontare le calde temperature di Ostia in questi giorni. Tutto questo mentre a nemmeno 2 km di distanza c’è un enorme spreco di acqua pubblica, con vistose perdite che si palesano da diversi giorni nell’area balneare dell’ex Faber Beach.
Altra condizione che sta generando forti problematiche ai lavoratori della spiaggia è la mancanza di ripascimento, che a oggi interessa tutte quegli arenili che vanno dal porto allo stabilimento Salus. Mentre il mare continua la propria azione per mangiare la sabbia lungo un tratto di spiaggia pari a 2,3 km, gli arenili stanno prendendo una forma in pendenza e vedono lentamente sparire il proprio tratto di costa in concessione. Oltre a essere un problema per tutta la cittadinanza locale, i maggiori problemi li stanno trovando tutti quei bagnini che in questo tratto vengono assunti per effettuare i salvataggi in mare per le stagioni estive. Diventa infatti complicatissimo l’utilizzo del pattino di salvataggio, soprattutto al rientro nell’arenile quando deve essere trascinato lungo un’elevata pendenza sulla spiaggia dagli assistenti ai bagnanti addetti.
Per ora l’Amministrazione lidense sembra interessarsi superficialmente al destino di questo arenile aperto ai cani, venendo a fare sopralluoghi dopo le 7 di sera ed evitando un plateale confronto sulle condizioni della spiaggia con lavoratori e fruitori dello spazio.