Le acque del Lazio hanno un problema di grave inquinamento, soprattutto per quanto riguarda il livello nazionale consentito per le foci dei fiumi. A dirlo è l’ultima indagine di Legambiente, promossa grazie alla storica campagna estiva che torna a solcare i mari in difesa delle acque e delle coste. Di 15 punti campionati su 24 risultano oltre i limiti di legge, il Lazio conferma così il suo trend negativo.
Sono 142 milioni di euro le sanzioni che stiamo pagando alla Comunità Europea per il mancato recepimento delle norme Ue sul trattamento delle acque reflue, soldi che aumentano le bollette per ognuno di noi e i rischi per la nostra salute. “Il nostro Paese continua a trascurare l’annoso tema della mala depurazione, e il Lazio non smentisce la situazione nazionale – ha dichiarato Andrea Minutolo responsabile scientifico Legambiente – “Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti, ma vogliamo denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione”.
La campagna Legambiente di Goletta Verde
Giunta alla sua 37° edizione, Goletta Verde, la campagna itinerante, realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia, ha iniziato il suo viaggio lungo la Penisola da Genova il 30 giugno e si concluderà l’11 agosto in Friuli-Venezia Giulia. Goletta Verde restituisce una fotografia della situazione delle acque in Italia, ogni anno ripropone vecchie conoscenze: criticità che anno dopo anno vengono confermate dalle nostre analisi. Il trattamento delle acque reflue è fondamentale per assicurare la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente e il turismo ed è arrivato il momento di affrontare e risolvere questa preoccupante situazione.
Sono 24 i punti campionati lungo la costa del Lazio dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde tra il 28 giugno e il 1° luglio, 18 sono foci e 6 punti a mare. 13 i punti giudicati fortemente inquinati di cui 12 sono foci di fiumi e uno è stato prelevato a mare. I 2 punti giudicati inquinati sono entrambi foci, risultano entro i limiti 5 campioni prelevati a mare e 4 nelle foci dei fiumi.
I dati emersi dalla campagna estiva: i punti fortemente inquinanti
È questo il bilancio delle analisi microbiologiche lungo le coste laziali di Goletta Verde. I dati sono stati presentati oggi in una conferenza stampa da Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente e Roberto Scacchi presidente Legambiente Lazio.
Nello specifico i punti risultati Fortemente inquinati sono: la foce del fiume Marta a Tarquinia in provincia di Viterbo; in provincia di Roma la foce del canale in via Aurelia km 64 a Santa Marinella; la foce del fosso Zambra a Cerveteri; la foce del fiume Arrone e la foce della fiumara piccola a Fiumicino; la foce del canale altezza via Filadelfia (canale Crocetta) a Pomezia; la foce del Rio Torto e la foce del Fosso Grande ad Ardea; la spiaggia di fronte al Canale Loricina presso via Matteotti a Nettuno; la foce Verde (ponte Mascarello) e la foce del Rio Martino a Latina; la foce del canale a Terracina; la foce del fosso via Gibraleon incrocio viale Europa a San Felice Circeo in provincia di Latina. Giudicati inquinati sono poi la foce del Canale dei Pescatori a Ostia (RM) e la foce del Rio Santacroce a Formia (LT).
Spiagge entro i limiti inquinanti: Montalto di Marina, Serapo a Gaeta e lungomare delle Strelitzie ad Anzio
Entro i limiti invece la spiaggia presso la foce del canale vicino allo stabilimento militare in località Montalto Marina nel comune di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, come anche la Foce del Rio Vaccina a Ladispoli e la spiaggia in corrispondenza della foce fosso Cavallo Morto, nel lungomare delle Strelitzie al Lido dei Gigli ad Anzio in provincia di Roma. Infine, in provincia di Latina, i punti risultati entro i limiti di legge sono la spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Terracina, la foce del canale Sant’Anastasia e la foce del canale in località Pedemontano a Fondi, la spiaggia preso via Pilestra altezza civico 469 di Sperlonga, quella del Serapo a Gaeta e lo sbocco del canale a Marina di Minturno.
“I risultati delle analisi di Goletta continuano a confermare troppe criticità lungo le nostre coste – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – che soffrono di cattiva depurazione, scarichi abusivi e il forte carico antropico di questa stagione. Come emerge di anno in anno chiaramente, la porzione di litorale in provincia di Roma è quello dove queste criticità si trovano di più; non diamo alcuna patente di balneabilità tantomeno giudizi su porzioni complessive di costa, ma queste situazioni continuano a ripetersi ogni anno e c’è bisogno di risolverle: efficientando il sistema di depurazione, combattendo gli scarichi abusivi, monitorando le coste e lavorando insieme alle amministrazioni, alle quali diamo tutta la nostra disponibilità, per individuare i problemi e studiare strategie risolutive”.