“Come in un film dalla trama già scritta anche in questa occasione tutto si è svolto secondo copione. Si inizia con i rifiuti per strada nella città eterna, seguito dal rimpallo di responsabilità tra la sindaca Virginia Raggi e il Governatore Nicola Zingaretti e a seguire l’ennesima ordinanza per smaltire i rifiuti che vede il nostro territorio sempre citato (per una volta siamo un’eccellenza nel Lazio) e chiamato a contribuire con i suoi impianti, in particolare il TMB di Campoverde, a dare il suo contributo.
Il copione poi prevede l’atto successivo ovvero quello degli interventi della politica locale con le varie dichiarazione di guerra contro i responsabili che variano a seconda di chi promuove l’atto di indignazione in un sono tutti responsabili tranne l’indignato. Il Sindaco Antonio Terra in questa occasione con insolita veemenza si è scagliato contro il Governatore Nicola Zingaretti e la Sindaca Virginia Raggi a seguire tutto il resto. Tutti indignati e tutto come prima con nessun responsabile.
Al di là di tutto, quanto è accaduto e quanto accadrà in futuro è il segno di un declino di una città, la nostra, che al contrario di essere citate nelle ordinanze per ricevere i rifiuti, non importa se di Roma o di altre grandi comuni, avrebbe meritato altri lustri.
Allora non si può non citare quanto pubblicato dal Sole 24 ore con il dossier del 20 maggio 2019 che nell’esaminare lo stato di salute degli italiani ci dice che “i polmoni sono piu attossicati dove ci sono le discariche e i TMB e non dove il riciclo è completato con il riuso e la rigenerazione” collocando la nostra provincia al 67 posto nella classifica nazionale. Colpisce non aver valutato in passato questi rischi per la salute non facendo nulla per evitare la presenza sul nostro territorio di un impianto delle dimensioni di quello di Campoverde che oggi rappresenta una riserva di capacità di smaltimento per tutta la Regione.
Ancora se la politica è programmazione colpisce quanto emerso di recente in merito alla possibile saturazione delle linee di trattamento degli impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani con il rischio di non riuscire a raccogliere il c.d. umido con tanto di emergenza rifiuti tutta apriliana.
In altre parole, colpisce che sul fronte del trattamento dell’indifferenziato ad Aprilia si ha la presenza di un impianto con sovra capacità, tanto che viene sempre chiamato ad aiutare le altre realtà, mentre per il trattamento dei prodotti che le nostre famiglie differenziano, gli impianti sono saturi con la beffa di non poterne garantire la raccolta salvo che non si decida di smaltirle come indifferenziato nell’impianto TMB di Campoverde.
Cosa si è fatto in passato per evitare questo paradosso e perché in sede di conferenza di servizi per il rinnovo dell’AIA all’impianto di Campoverde non si sono poste in essere tutte le azioni per evitare l’ampliamento dei quantitativi autorizzati, perché nel rispetto dei cardini dell’economia circolare non si è dato attuazione alla norma sui compostaggi di quartiere che comunque avrebbe consentito di ridurre le quantità di umido da trattare negli impianti ormai saturi ancora perché, come accade nelle migliori realtà non si è consentito agli apriliani di installare i tritarifiuti domestici o dissipatori alimentari ammessi dal gestore del servizio idrico.
Se il sistema di raccolta dei rifiuti apriliano presenta queste drammatiche lacune allora sì che il ventennale dominus della politica apriliana, quell’Antonio Terra oggi sindaco, debba valutare l’opportunità delle sue dimissioni, perché promuovere la raccolta differenziata non significa solo assumere piu personale e noleggiare macchinari ed automezzi senza gara, ma al contrario significa programmare e tutelare la salute dei nostri cittadini anche attraverso la salvaguardia dell’ambiente”.
Così dichiara in una nota Lorenzo Lauretani, presidente di MovAp.