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Mascherine ffp2 non a norma: i codici CE da evitare

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Il Coronavirus non sembra voler abbandonarci e, in questo periodo, molti si stanno interrogando su quali siano i dispositivi più efficaci per contrastare il contagio. Al centro dei dibattiti c’è la mascherina ffp2: quanto è davvero efficace? Come deve essere il dispositivo al momento dell’acquisto? Quali sono i marchi e i codici da controllare? Qui di seguito una guida completa all’acquisto di questi dispositivi. 

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Mascherine ffp2: alcune sono false? 

I dubbi sorti attorno a questa tipologia di mascherina riguardano principalmente l’efficacia della protezione. Ad esempio, i dispositivi realizzati da FCA, su mandato del Governo e distribuiti nelle scuole, sono risultati ‘non abbastanza efficaci’. Effettuando un test su una ventina di modelli di dispositivi di protezione in commercio è infatti emerso che la maggior parte delle mascherine non ha superato la prova del cloruro di sodio e dell’olio paraffina. Molte addirittura non sarebbero in grado di contenere il respiro. 

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Allora come si riconosce se la mascherina acquistata è valida ed efficace? Fortunatamente l’Unione Europea ha creato un  database online, proprio che funga da canale sicuro, che verifichi l’efficacia della mascherina. Il primo passaggio è inserire sul sito il codice di quattro cifre riportato sulla mascherina (accanto al marchio CE), subito dopo dovrebbe comparire il nome dell’ente che ha rilasciato la certificazione. Di lì basterà controllare se nella scheda Legislations compare la dicitura Personal Protective Equipment. 

Mascherine ffp2: i codici CE da evitare 

Il database dell’Ue e l’elenco dell’Inail, assieme all’European Safety Federation ha fornito un elenco di certificati sospetti sul proprio sito. Questi sono quelli da evitare perché non a norma di legge:

  • ICR Polska (Polonia) – CE 2703
  • CELAB (Italia) – CE 2037 
  • ECM (Italia) – CE 1282
  • ISET (Italia) – CE 0865
  • TSU Slovakia (Slovacchia) – CE 1299

 

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