Una nuova discarica abusiva da tempo ha preso vita nel quartiere Infernetto del X Municipio di Roma Capitale, con Via Giuseppe Nicolini letteralmente invasa da rifiuti di ogni tipo.
A riprendere la desolante situazione della strada è un residente locale, ormai totalmente rassegnato al degrado sempre crescente di questa arteria urbana del suo quartiere.
Come ben si vede nelle sue sei fotografie, parliamo proprio di una discarica abusiva nei pressi dei terreni dell’Infernetto. Una condizione analoga che ci riporta alla mente lo stato di terreni locali colpiti dallo stesso problema, come nel caso di Via Domenico Ceccarossi, Via Tommaso Traetta e Via Antonio Lotti.
Anche qui sono ben visibili i segni del forte degrado urbano, con questi spazi verdi invasi da rifiuti di vario genere, plastiche, ferraglia varia, pezzi di container e addirittura del materiale edile. Come si può scorgere in una fotografia, in Via Giuseppe Nicolini è stato addirittura abbandonato un lavabo da bagno molto ingombrante. Sulla stessa strada vengono ripresi anche delle tracce di cartonato, probabilmente testimonianza come questo punto possa essere durante le ore del giorno anche ritrovo e riparo per senzatetto che vivono questo territorio nell’entroterra del X Municipio di Roma Capitale.
La cittadinanza locale – e sopratutto i residenti che abitano in questa strada – sono letteralmente esausti di questa situazione legata al profondo degrado della tratta urbana, ormai arresi anche all’idea che le istituzioni competenti ascoltino le loro ragioni sulla sentita problematica. Sulla faccenda è risaputo come siano addirittura migliaia le segnalazioni poste dai cittadini, senza che però mai nessuno abbia avuto contezza di rispondere e conseguentemente agire per riportare il decoro nella zona.
Una rabbia indirizzata in primis verso l’AMA, che sulla faccenda non ha mai fatto sapere nulla e soprattutto vedere degli interventi di risoluzione.
Oggi i cittadini dell’Infernetto si pongono una semplice domanda: di chi è la competenza di Via Giuseppe Nicolini? Chissà se mai qualcuno dai piani alti dell’Amministrazione lidense risponderà a una domanda tanto semplice quanto necessaria per riportare la vivibilità in questo quartiere.