La lettera inviata da Rida Ambiente ai comuni dei Castelli, ed in copia ad Ardea e Pomezia non sembra aver sollevato questioni in queste città, che secondo il documento conferiscono un rifiuto urbano non differenziato con codice 20.03.01, all’impianto di trattamento meccanico della società Ecosystem di Pomezia. Dai primi accertamenti effettuati, Ecosystem vanta un trattamento economico migliore, ma non ha una “sezione di stabilizzazione biologica”. È utile ricordare che la Regione Lazio, ha rimesso la scelta dell’impianto ai comuni, specificando che gli impianti trattamento meccanico, come quello della Ecosystem Spa, possono trattare solo l’indifferenziata “secca”, ossia priva di organico.
Il rifiuto urbano non indifferenziato conferito a Ecosystem è privo di organico? Da quel che rispondono i comuni si direbbe di sì. Secondo la lettera e gli allegati presentati dalla Rida Ambiente di Aprilia, no.
La questione è complessa e si potrebbe più o meno riassumere così: a parità di trattamento dei rifiuti, i criteri di scelta usati dai comuni, per l’individuazione di un impianto, sono l’economicità e la vicinanza, entrambi finalizzati al risparmio dell’ente. Sarà il comune che a sua volta, se deciderà di conferire i rifiuti in un impianto di trattamento meccanico, dovrà far si che la qualità del rifiuto sia alta, per evitare che gli scarti non siano conformi e di conseguenza altamente inquinanti. Un altro criterio cardine, è l’organico del rifiuto che deve tassativamente essere, al di sotto del 15%.Negli allegati presentati dalla Rida Ambiente, nessuno di questi comuni presenta questi criteri. Ma andiamo avanti, dopo aver contattato queste amministrazioni, riassumiamo quello che emerso dal 14 marzo, giorno in cui è stato inviata la lettera. Dagli uffici comunali di Velletri in prima battuta, ci è stato riferito che il loro comune conferiva il rifiuto in un altra società, non alla Ecosystem, nonostante la determina sul loro albo pretorio (n.1443 del 28 dicembre 2018) attesti il contrario. Il Comune di Velletri ci aveva promesso un altro passaggio di spiegazioni, ma questo passaggio non è mai arrivato. Ariccia dopo tre giorni di chiamate, ha preso del tempo per rispondere. Mario Savarese il Sindaco di Ardea, respinge ogni responsabilità alla Regione Lazio, “non volendo entrare nel merito di questioni commerciali tra società”. Dello stesso avviso sarebbe il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalá, ci riferisce Savarese. Zuccalà, inoltre (si legge in una nota alla stampa) ha dichiarato di essere disposto addirittura, a far intervenire la Polizia Locale, se Arpa Lazio e Regione, dovessero prendere dei provvedimenti in merito.
Intanto il sindaco di Albano Nicola Marini, nonché Presidente dell’Anci del Lazio, ha dichiarato sulla questione:
“Sono due le considerazioni in merito: La prima è che il dato della nostra raccolta differenziata oscilla tra il 65% ed il 70% come previsto dalla normativa europea e questa è già una risposta. La seconda è che la nostra amministrazione, con procedura semplificata ha emesso una gara andata deserta, a cui Rida non ha partecipato. Abbiamo scelto, la soluzione migliore come trattamento economico.”
Se ne evince che il trattamento economico migliore è un trattamento meccanico, quindi parziale del rifiuto. Albano vanta un dato del 65% della raccolta differenziata. Un principio, secondo il Sindaco che sembrerebbe sufficiente ad escludere la frazione organica, prevista secondo legge dal rifiuto. Quindi se così fosse, che basti avere una raccolta differenziata di almeno 65%, come fa Ardea, con le stesse leggi a conferire nell’impianto, visto che la sua raccolta differenziata dichiarata è al 35%?
Nel frattempo tra silenzi e riflessioni cautelative delle amministrazioni, i cittadini del Comitato residenti di Colleferro, patiscono dalla discarica di Lazio Ambiente, emissioni odorigene nauseabonde in costante aumento e sul tavolo della Procura, secondo i ben informati c’è un fascicolo aperto con un procedimento in atto.