Estremi rimedi per i gestori della spiaggia naturista di Capocotta, costretti in queste ore a posizione delle segnaletiche che vietassero degli atteggiamenti sessuali o di autoerotismo all’interno del loro tratto costiero.
I gestori dell’Oasi Naturista sono stati costretti a pubblicare un cartello molto esplicito sotto sollecitazione dei fruitori abituali del posto, con l’insegna che pone un divieto rosso davanti alle immagini di due persone impegnate in un atto sessuale e di un pene durante un atto di masturbazione.
Veronica Ciotoli che gestisce questo spazio naturale da anni, è stata costretta a termini così espliciti a seguito di alcuni spiacevoli disagi avvenuti purtroppo su questo tratto costiero: “I fruitori mi hanno chiesto di essere più esplicita. Adesso, con quei disegni espliciti, è più chiaro?”.
Le immagini così crude per ribadire la serietà nella gestione di questo spazio naturale capitolino, con le foto di tale insegna che ormai sono diventate virali sul web e sulle piattaforme dei social network.
La spiaggia che si trova al km 9,3000 della Via Litoranea Ostia-Anzio, vede riportare bene nel proprio cartello i divieti di campeggio, di fotografare e in ultimo proibisce atti sessuali e autoerotismo. Una situazione dove la stessa Veronica Ciotoli ha proseguito dicendo: “Siamo stati costretti a indicarlo espressamente, anche se è chiaro che gli atti osceni in luogo pubblico sono vietati ovunque, non esclusa un’area naturista come la nostra”.
La motivazione che ha spinto i fruitori della spiaggia a chiedere tali cartelli così espliciti e i gestori ad acconsentire tale istallazione va ritrovata in uno spiacevole episodio avvenuto lo scorso anno, con una scena di autoerotismo durante una giornata d’estate. Un “guardone” infatti venne scovato a masturbarsi mentre spiava due amanti scambiarsi effusioni nella zona dell’arenile. Le vittime furono rintracciate in una signora anziana impegnata con un ragazzo di diversi anni più giovane, che con la loro intimità avevano attirato l’attenzione del pervertito. Ad allontanare il “guardone” furono gli stessi gestori dello stabilimento accorgendosi degli anomali comportamenti dell’uomo, con i responsabili della spiaggia che chiesero anche alla stessa donna e il suo compagno di ricomporsi.La signora anziana piuttosto contrariata dal rimprovero dei gestori, invitò la spiaggia a munirsi di un’insegna per palesare il divieto di attività sessuale e autoerotismo sul tratto costiero di Capocotta.