Lo scorso 8 giugno, il piccolo Nicolò, di soli 2 anni è annegato nello stagno del suo giardino, nella sua abitazione di Nettuno. Attirato dai pesciolini, ha cercato di pescarli sfuggendo al controllo della sua famiglia. Vani i tentativi di rianimarlo, per il piccolo Nicolò non c’è stato nulla da fare. Una tragedia immane, che ha avuto un grande clamore mediatico lasciando la città in ossequioso silenzio fatto di rispetto e cordoglio nei confronti di questa morte assurda e della famiglia del piccolo piegata dal dolore. Purtroppo come spesso accade sui social, qualcuno ha parlato a sproposito. Subito dopo la morte del piccolo è stato pubblicato un post fuori luogo, a cui la zia del piccolo Nicolò ha risposto con rabbia e dolore, testimoniando ciò che è accaduto quel sabato:
”Ho letto un link vergognoso, dove non si poteva commentare, riguardante la morte del piccolo Nicolò.
Sono Stefania la sorella del papà di Nicolò, a tutti coloro che hanno dimostrato tatto e cuore li ringrazio, a coloro che si sono divertiti a sputar veleno e sentenze da supergenitori perfetti dico alcune cose :
Mio fratello e mia cognata sono due genitori iperprotettivi e attenti ai loro figli,
purtroppo quel maledetto sabato il nostro piccolo angelo è sfuggito per pochi minuti al controllo… a quanti di voi è capito per fortuna senza un esito drammatico ?
Ora due genitori stanno guardando un lettino vuoto, una madre sta raccogliendo vestitini e calzini che il suo ometto non potrà più mettere, due genitori si stanno stringendo disperati con lo sguardo vuoto con la speranza di svegliarsi da un brutto sogno e potrei continuare all’infinito.
Senza parlare delle nonne, di una in particolare che ha fatto di tutto per rianimarlo dal massaggio cardiaco alla respirazione bocca a bocca. Di noi zii e famigliari che raccogliamo i cocci dei loro cuori.
La nostra vita non sarà più la stessa
Sono fuori in veranda mentre sto scrivendo e guardando il cielo penso che da sabato 8 giugno, la stella più’ bella e luminosa è il nostro piccolo ometto che non c’è più e sorridendo ci guarda da lassù.
Chi capisce preghi con noi, chi ha odiato ed insultato taccia in fin dei conti la vita è una ruota e gira.”
Ancora sentite condoglianze dalla Redazione a questa coraggiosa famiglia, che oltre il dolore si è trovata a fronteggiare situazione indecenti come questa.