Un dramma nel dramma, si sta consumando nella città di Nettuno. Il 48enne Massimiliano Galimberti morto carbonizzato nell’incendio della palazzina in cui viveva in via Santa Lucia Filippini, lascia una famiglia in condizioni disperate. Sua madre e suo fratello che vivevano in quell’appartamento sono rimasti per la strada e dormono sul ciglio di un marciapiede. L’incendio è scoppiato alle 3 del mattino, di mercoledì. La vittima aveva numerosi precedenti, tutti reati commessi a causa della sua dipendenza. Tossicodipendente ed ammalato, mercoledì si è addormentato con una sigaretta accesa. Le fiamme si sono propagate prima sugli indumenti che indossava poi tra le lenzuola fino a divorare tutto l’ambiente circostante. Resosi conto di aver preso fuoco, ha cercato di raggiungere il bagno per salvarsi ma è morto. L’autopsia verrà effettuata all’università di Tor Vergata dove verrà stabilità la causa del decesso. I suoi famigliari sono riusciti a sfuggire alle fiamme ma non hanno più una casa. L’Avv. Massimo Salemi che da anni seguiva Galimberti nella sua vita travagliata fatta di arresti e dipendenza, ora sta seguendo la sua famiglia in questo dramma annunciato, in cui le istituzioni ancora una volta sembrano essere assenti. In merito abbiamo contattato l’assessore ai servizi sociali Maddalena Noce, non era al corrente del caso ma è disposta a prendersene carico già da domani.
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Dramma nel dramma a Nettuno. La famiglia dell’uomo carbonizzato è per strada
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