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Valutare il rendimento del conto deposito: come fare?

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Quando si opta per un conto deposito, come strumento per ottenere una piccola rendita sui propri risparmi, bisogna ovviamente capire come calcolarne il rendimento. Si tratta di uno step che dà la possibilità di avere piena coscienza della redditività e, dunque, del guadagno che si può ottenere tramite questo strumento bancario.

In realtà esiste una semplicissima formula matematica per ottenere tutte le risposte che si cercano ma l’argomento merita comunque un approfondimento più ampio.

Come valutare il rendimento del conto deposito?

Si parte subito dal focus di questa guida, ovvero dagli strumenti pratici per la valutazione del rendimento sul proprio conto deposito. Come anticipato, c’è una formula matematica che dà la possibilità di conoscere immediatamente il guadagno, ma si basa su indicatori che possono variare da caso a caso e da banca a banca. Si tratta, nello specifico, dei seguenti:

  • Cifra versata sul conto
  • Tasso di interesse proposto dal conto deposito
  • Periodo di permanenza della cifra sul conto

Per fare un esempio pratico, alcuni istituti di credito propongono un conto deposito online non vincolato con un tasso di interesse annuo all’1,5%. Se decidessimo di versare 1.000 euro nel conto, e di trattenerli per 2 anni (730 giorni), la formula da applicare sarà questa:

1.000 x 1,5 x 730 / 36500

Come risultato, otterremo un rendimento lordo di 30 euro in 2 anni. Se invece  decidessimo di versare 10.000 euro in un conto deposito vincolato, ad esempio con un tasso di interesse del 3,5% per 36 mesi, la formula sarà la seguente:

10.000 x 3,5% x 1095 / 36500

In tal caso, il rendimento lordo in 3 anni corrisponderà a 1.050 euro. A questo proposito, è facile comprendere che un conto deposito vincolato offre una percentuale superiore rispetto all’opzione non vincolata e che il rendimento sale di comune accordo con il periodo di giacenza della cifra sul conto.

Conto deposito: investimento o risparmio?

Spesso si analizza il conto deposito inquadrandolo nel concetto di investimento. Di fatto non si tratta di un errore, perché tecnicamente lo è, però è bene fare alcuni chiarimenti. Si parla infatti di uno strumento a basso rischio, utile soprattutto per una questione di risparmio e non tanto di guadagno.

L’obiettivo del conto deposito, infatti, è far fruttare i propri risparmi ottenendo degli interessi nettamente superiori rispetto a quelli offerti da un classico conto corrente. In questo modo, si ha ad esempio la possibilità di ammortizzare le perdite legate al fenomeno dell’inflazione che vanno ad incidere sulle cifre messe da parte dalle famiglie italiane.

Naturalmente bisogna comunque analizzare con criterio le opzioni che il correntista può sfruttare. Qui farà la differenza la scelta di un conto deposito non vincolato o vincolato che, come detto, incide sul rendimento annuo. Il conto non vincolato è la soluzione migliore per chi desideri avere la possibilità di prelevare la somma versata in qualsiasi momento. Il conto deposito vincolato, invece, è più adatto per chi possa permettersi di accantonare certe cifre per periodi di tempo più lunghi, così da poter sfruttare un rendimento più elevato.

 
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