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Solstizio d’inverno mercoledì 21 dicembre 2022: ora e cosa sappiamo sul giorno più corto dell’anno

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Tra poco, ovvero alle 22.47 odierne, saremo ufficialmente in inverno, anche dal punto di vista astronomico (quello meteorologico è iniziato il 1°Dicembre) e l’arrivo della nuova stagione sarà “inaugurata” dal Solstizio d’Inverno, ovvero quel momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il valore massimo di declinazione negativa: più concretamente, il Solstizio d’Inverno rappresenta il giorno più corto dell’anno.

Il Solstizio d’Inverno del 21 Dicembre 2022

L’importanza del Solstizio d’Inverno va tuttavia molto al di là della scienza e dell’astronomia, essa si perde nei secoli. Non tutti sanno che la data del giorno di Natale fu fissata al 25 Dicembre da Papa Giulio I, proprio per ragioni legate al Solstizio, come antica festa pagana del sole. Si trattava probabilmente di sostituire le tradizioni del passato con le celebrazioni cristiane. Dai nostri antenati, questo giorno, che indica il passaggio dalle Tenebre alla Luce, iniziò ad essere celebrato presso strutture apposite come ad esempio le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran e della nostra Val Camonica, già in epoca preistorica e protostorica.

Con il Solstizio d’Inverno, dunque, si lasciano alle spalle l’oscurità e il caos dell’anno passato e ci si prepara ad accogliere un nuovo anno ricco di prosperità. Le feste pagane spesso richiamavano soprattutto l’importanza della trasformazione e della rinascita. Tra i simboli antichi del solstizio troviamo il vischio, che richiama la vita e la rigenerazione. La raccolta del vischio avveniva in due momenti importanti dell’anno: a Samhain e nel Giorno di San Giovanni. Il vischio era considerato la panacea per tutti i mali. Essa è una pianta parassita che affonda le sue radici nell’altrui forza, non tocca terra e veniva considerata un’emanazione divina soprattutto per i druidi, ovvero quelli che venivano considerati “sacerdoti della natura”, capaci di manipolare la magia divina, che lo tagliavano usando un falcetto d’oro.
E’ ben augurale per l’anno che viene, infatti, averne un ramoscello in casa.

Una delle feste più importanti a livello europeo era quella del Yule, una festa di tradizione celtica che veniva celebrata in occasione del Solstizio d’Inverno. Si tratta di una festa che, attualmente, fa parte della tradizione germanica. La parola Yule deriva forse dal norreno Hjól (ruota), con riferimento al fatto che, nel solstizio d’inverno, la “ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire”.
Nel corso del tempo la celebrazione di Yule venne adattata al cristianesimo e trasformata nel Natale come lo conosciamo oggi. In conclusione, possiamo dire che quest’anno il Solstizio d’Inverno avverrà il 21 dicembre, ma ci sono anni (peraltro rarissimi) in cui può avvenire anche il 20 o il 23 dicembre; l’ultima volta che un Solstizio d’Inverno cadde il 23 dicembre fu quasi 120 anni fa, nel lontanissimo 1903 e la prossima non sarà prima del 2300.

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