Diversi esperti giardinieri consigliano i principianti di mettere un po’ di sale sulle piante grasse. Per quale motivo? Scopriamolo.
La classificazione delle piante come “piante grasse” non si allinea pienamente con le caratteristiche di questa categoria.
Le piante grasse sono quelle che si sono adattate per conservare l’acqua e sono in grado di sopravvivere in ambienti con disponibilità idrica limitata.
Questo adattamento ha comportato anche modifiche strutturali ed estetiche, come la presenza di spine al posto delle foglie, che fungono da più efficace mezzo di autodifesa.
Nonostante la loro capacità di prosperare con acqua minima, le piante grasse richiedono un’attenta attenzione e cura.
Ad esempio, un metodo popolare consiste nell’applicare il sale direttamente a queste piante.
Cos’è il sale
Il sale è un composto costituito da più ioni disposti in un reticolo strutturato e collegati da un legame ionico.
I sali possono essere classificati come organici o inorganici, semplici o complessi, binari o ternari, a seconda del numero di elementi chimici che li compongono.
Le proprietà esterne dei sali, come colore, odore, sapore e trasparenza, variano a seconda della loro composizione e della reazione chimica da cui derivano.
Possono essere altamente solubili in acqua, completamente insolubili o solubili in altri solventi. I due elementi che compongono un sale binario, come il cloruro di sodio, possono essere ottenuti attraverso il processo di elettrolisi del sale fuso.
Il termine “sale” o “sale da tavola” in realtà si riferisce a un tipo specifico di sale tra molte possibilità, che è il cloruro di sodio (NaCl).
Esistono molteplici reazioni chimiche in grado di produrre sali. Questi sali possono essere acidi o basici, a seconda del grado di sostituzione all’interno dei componenti anionici e cationici del composto.
Ad esempio, il carbonato acido di sodio, o bicarbonato, esemplifica il primo caso, mentre il cloruro di cobalto, il cloruro di bario basico o l’idrossicloruro di bario esemplificano il secondo caso.
Inoltre, i sali possono essere classificati come semplici, doppi o tripli, come cloruro di sodio, allume di potassio o allume di cromo, rispettivamente.
Anche gli acidi organici, come gli acidi carbossilico, solfonico e fosfonico, formano sali corrispondenti.
Il cloruro di sodio, comunemente noto come sale da cucina, non solo conduce l’elettricità ma facilita anche la trasmissione neurologica.
Il sale, infatti, è essenziale per il funzionamento dei meccanismi fisiologici vitali, tra cui la trasmissione degli impulsi nervosi, lo scambio di fluidi e la regolazione della pressione.
Le proprietà del sale
Il cloruro di sodio svolge un ruolo cruciale nel sostenere la vita sulla Terra, poiché la maggior parte degli organismi viventi contiene una certa quantità di sale nei loro tessuti e fluidi.
La soluzione medicinale utilizzata per combattere la disidratazione è costituita da un rapporto specifico di cloruro di sodio.
Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione e non superare l’assunzione giornaliera di 5 grammi di sale per evitare potenziali problemi di salute come ictus, disturbi renali e malattie cardiache.
Viceversa, se impiegato esternamente, il sale può essere un benefico coadiuvante nella lotta contro edemi, cellulite e depurazione dei tessuti.
Attraverso bagni, impacchi e bendaggi salini è possibile alleviare il gonfiore, diminuire la ritenzione idrica e disintossicare i tessuti.
Gli effetti del sale sulle piante grasse
L’impatto di questo approccio sulla vegetazione è profondo, interessando non solo le piante grasse ma anche qualsiasi altro tipo di pianta esposta all’umidità.
Il sale è stato a lungo riconosciuto e utilizzato come agente essiccante in varie situazioni.
Il duplice scopo del sale nella rimozione della neve dalle strade e nello sradicamento delle erbacce non è una mera coincidenza.
Ciò è dovuto alle proprietà chimiche del cloruro di sodio, che ha la capacità di assorbire le molecole d’acqua nell’ambiente circostante e di espandersi.
L’applicazione del sale alle piante grasse è una pratica applicabile in determinate circostanze. Ad esempio, può essere utilizzato su varietà di piante come i cactus che sono state erroneamente innaffiate eccessivamente.
Questa condizione può provocare danni significativi sia alla struttura complessiva della pianta che al suo apparato radicale.
In alcuni casi, può essere vantaggioso collocare strategicamente una piccola quantità di sale fino nelle aree in cui l’acqua è molto prevalente per migliorare le sue proprietà assorbenti.
Tuttavia, è fondamentale rimuovere prontamente i cristalli di sale dopo un breve periodo per prevenire qualsiasi potenziale danno o deterioramento.
È fondamentale evitare che il terreno entri in contatto con sale puro o acqua salata poiché ciò può causare gravi danni alla pianta, portandone potenzialmente alla morte.
Per garantire livelli di umidità ottimali per le piante grasse, l’approccio più efficace è valutare il terreno al tatto e fornire un’annaffiatura moderata solo quando è veramente asciutto.
Le piante succulente possiedono una notevole capacità di resistere a periodi prolungati di siccità piuttosto che a un’umidità eccessiva, rendendole una scelta ideale anche per individui che potrebbero non possedere abilità di giardinaggio innate nel loro DNA.