Se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato è che le persone hanno preso confidenza con il web a tutti i livelli, trovando in rete soluzioni alternative efficaci e intuitive. Per le aziende si è trattato di una opportunità unica per verificare la struttura interna e la validità del loro approccio commerciale.
Non c’è dubbio che l’espansione della rete a ogni livello, grazie ai social media, in questi anni abbia prodotto un aumento della capacità di veicolare i prodotti e i servizi ben oltre i limiti del commercio tradizionale. La concorrenza è aumentata e occorre differenziare sia il messaggio pubblicitario in senso stretto, sia il modo in cui si sceglie il target di riferimento, anche in un contesto apparentemente generalizzato come “il web”.
Unire il vecchio al nuovo
Una conferma di questa prepotente crescita arriva dai dati di Italiaonline, società specializzata nel settore, che a fine 2021 aveva registrato un aumento del 24% degli investimenti pubblicitari online, portando la quota di mercato sulla soglia del 50% degli investimenti globali. Questo significa che, attualmente, un investimento su due in pubblicità viene fatto online. E utilizzando quali strumenti?
In linea con le aspettative sono aumentati i formati video e immagine, ma è l’approccio multicanale che sembra premiare. Nell’ambito della promozione aziendale in senso stretto, il passaparola continua a essere un veicolo di conoscenza importante.
Le persone si scambiano impressioni sulla validità di un prodotto o di un servizio e, oltre a recensirlo online, quando possono, lo consigliano al loro network più stretto di contatti (amicizie, familiari, lavoro).
L’aumento esponenziale degli acquisti online favorisce questo sistema, perché più persone acquistano, più consigli si distribuiscono e più favorevolmente viene accettata una forma di pubblicità basata sul remarketing (quindi sui gusti e gli interessi).
Nondimeno esistono forme di promozione classiche, che trovano online un naturale sbocco sotto forma di e-commerce. Il caso tipico è quello della produzione e vendita di materiale personalizzabile, da usare come gadget promozionale.
Questo settore è stato totalmente innovato negli anni e oggi è possibile sfruttare i gadget personalizzati per qualunque servizio. Prova ne sia l’ampio catalogo di prodotti che si vede in siti come articolipersonalizzabili.it – segno evidente che le aziende danno ancora un ampio valore all’omaggio dato a dipendenti, clienti e fornitori.
Anche in questo campo la digitalizzazione crea concorrenza e necessità di diversificare il messaggio, ma ci sono evidenti vantaggi tanto per le aziende, quanto per i consumatori.
La personalizzazione del messaggio pubblicitario
Un altro fenomeno in crescita assoluta è quello degli influencer, dapprima sottovalutato o sbeffeggiato, che in realtà interessa una fetta sempre maggiore degli investimenti pubblicitari.
Le piattaforme di social network possono essere per loro natura dispersive, ma come in tutte le esperienze sociali umane, si assiste a un coagulo dei contatti attorno a personalità più forti e una decisa gerarchizzazione del messaggio, per cui – a contare sono i follower e la capacità di raggiungerli con un messaggio credibile e non troppo opportunistico.
La legge oramai regola la sponsorizzazione dei post, ma questa tendenza alla personalizzazione sembra avere effetti positivi, se consideriamo che anche in TV le aziende sono sempre più propense a usare le facce dei dipendenti o dei proprietari negli spot televisivi.
I creatori di contenuti online appaiono molto credibili quando riescono a costruirsi un seguito costante e in ascesa, che viene fidelizzato sulla base di un racconto insieme innovativo e prevedibile.
C’è un momento nel quale subentra, da parte loro, la necessità di monetizzare il profilo e indubbiamente la sponsorizzazione è il primo strumento che viene in mente, insieme all’advertising contestuale.
Per le aziende è molto utile constatare che i follower non trovano troppo intrusivi quei consigli mirati, veicolati sotto forma di raccomandazione. E i follower comprendono la necessità dei creatori di contenuti e degli influencer di coprire i costi della loro produzione.
YouTube da tempo ha inserito una modalità di sostegno come l’abbonamento, ma è possibile sempre acquistare prodotti, effettuare donazioni, abbonarsi a contenuti premium.
Ogni spazio che genera pubblico e interesse è un contenuto in grado di ospitare della pubblicità, e le aziende – puntando su questa tipologia di canali – possono andare quasi sul sicuro, puntando sul fatto che gli utenti finali si fidano del testimonial scelto.
Questa tipologia di pubblicità non agisce solo a livello nazionale, ma può funzionare anche su scala locale, sfruttando la geolocalizzazione dei social media.
In conclusione, per le aziende e le attività è fondamentale ideare un piano di crescita online che unisca il vecchio (il passaparola, l’attenzione verso il consumatore, un post-vendita di alto livello) con il nuovo (messaggi personalizzati, forme di remarketing mirato, video e annunci contestuali), mettendo al centro della propria azione il desiderio del consumatore di sentirsi un privilegiato.