Qualcuno di noi è dotato di skills linguistiche più spiccate e riesce ad imparare le lingue straniere con una particolare facilità. Ad altri invece sembra quasi impossibile raggiungere un buon livello di conoscenza della lingua che desiderano apprendere, anche con enormi sforzi e un grande impegno in tal senso.
Per quanto esistano senza dubbio talenti individuali in questo senso, spesso le difficoltà sono causate da un approccio sbagliato allo studio. Tutti infatti possono arrivare a ottimi livelli di comprensione e di produzione linguistica, se trovano il metodo di apprendimento più adatto alle loro naturali attitudini. Esistono inoltre dei consigli generali di cui tenere conto, per massimizzare i propri risultati.
Non solo grammatica
Ormai oggigiorno è risaputo che, per imparare una lingua, partire dalla grammatica non è la strategia migliore. Pur essendo le regole grammaticali un elemento che è indispensabile fare proprio, è bene tenere conto che il cervello, quando elabora le informazioni, non lo fa in maniera analitica, ma cerca di decifrare prima il senso complessivo di ciò che sente o legge e, solo poi, ne studia nel dettaglio le strutture, le parole o le frasi.
E’ meglio quindi studiare non tanto secondo regole grammaticali, ma piuttosto attraverso le funzioni comunicative più utili per interagire concretamente con chi parla la lingua straniera di interesse: ad esempio, come si fa a presentarsi, a chiedere informazioni, a raccontare eventi passati o a esprimere opinioni? I più moderni corsi di lingua seguono proprio questo orientamento, proponendo in genere una presentazione delle strutture grammaticali suddivise per funzione comunicativa.
Impara il lessico nel contesto
Immagazzinare il maggior numero di parole possibili nella lingua straniera che si desidera imparare è sicuramente indispensabile, ma è molto difficile memorizzare liste infinite di parole, senza averne chiaro il loro contesto d’uso. Per ottenere risultati migliori è infatti molto più produttivo inserire sempre le parole in una frase, per creare connessioni mentali più solide tra quel termine e il suo significato concreto.
I vocaboli che sono stati semplicemente imparati a memoria tenderanno a essere dimenticati in fretta e, inoltre, sarà anche difficile sfoderarli al momento giusto all’interno di un dialogo. E’ meglio focalizzarsi quindi sui vocaboli che sono maggiormente utilizzati nella lingua quotidiana, oppure all’interno del contesto di proprio interesse (vita privata, lavoro, sport etc). Facendo proprio un vocabolario ben nutrito sarà sempre più facile sostenere conversazioni reali con interlocutori madrelingua ed esprimersi con più sicurezza e consapevolezza,
Buttarsi senza paura di sbagliare
Parlare, parlare e ancora parlare. Questo è il consiglio numero uno che si dovrebbe dare a chi sta iniziando a imparare una lingua straniera. Limitarsi infatti a studiare sui libri, ascoltare gli altri interagire o leggere libri e giornali, permette certamente di raccogliere parole e termini utili e assorbire l’organizzazione della lingua e i suoi concetti principali.
Ma è solamente parlando in prima persona che si inizia a comunicare davvero e a rendersi conto dei propri progressi e dei propri limiti. La paura di sbagliare spesso blocca questo naturale processo e porta a parlare molto meno o molto peggio di quanto saremmo davvero in grado di fare. Esprimersi liberamente davanti ad amici stranieri, insegnanti o compagni di corso, aiuta enormemente a sciogliersi, ed è anche accettando le correzioni e i suggerimenti che si riesce a crescere sul serio.
Se avere timore di fare brutte figure è più che normale, lanciarsi nell’avventura è anche l’unico modo per progredire davvero nell’apprendimento, facendo tesoro di ogni appunto e correzione che vengono proposti. Ogni nuova scoperta infatti sarà un tassello in più nella costruzione di una vera padronanza della lingua: un passo avanti verso i propri obiettivi!