Dopo l’ottima stagione 2022, la prima in 4 anni dove la Ferrari ha potuto concretamente lottare per il campionato, il 2023 è iniziato con una piega estremamente negativa. Da cosa deriva questa prestazione negativa ed è possibile uscire dall’attuale crisi? E’ quello che andremo a scoprire insieme in questo articolo.
Un cambio regolamentare non a favore
Una delle motivazioni che risiedono dietro all’enorme passo indietro fatto da Ferrari risale ad Agosto 2022, quando la FIA decise di introdurre la TD39. Si tratta di una Direttiva Tecnica che andava a fissare delle altezze minime delle autovetture, per cercare di limitare quanto più possibile il fenomeno del “porpoising”, ovvero del saltellamento delle vetture ad alta velocità, che causava non pochi problemi ai piloti.
Fino alla pausa estiva, Ferrari sembrava l’auto più veloce, soprattutto in qualifica, con anche un buon passo gara. Improvvisamente, dopo l’introduzione di questa Direttiva Tecnica, la Rossa ha incominciato a faticare, non tenendo più il passo di Red Bull e, a volte, finendo dietro addirittura anche a Mercedes.
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Questo cambio regolamentare probabilmente ha fatto andare un po’ in crisi i tecnici di Maranello, che nello sviluppo dell’autovettura 2023, hanno dovuto stravolgere qualche componente, risultando in un bel passo indietro.
Il recupero è possibile?
Le prime due gare della stagione sono state un incubo per Ferrari, con un ritiro di Leclerc per problemi di affidabilità e un Sainz apparso in forte difficoltà, soprattutto sul passo gara. Dall’Australia sono emersi i primi segnali positivi: Sainz ha tenuto un passo gara molto competitivo per tutta la durata della corsa, e a Baku Leclerc ha dimostrato che la macchina può essere molto veloce anche sul giro secco.
Sicuramente i tecnici di Maranello hanno incominciato a capire qualcosa di più sulla nuova autovettura, e gli aggiornamenti portati finora sembrano aver avuto l’effetto sperato.
Stando alle parole di Vasseur, il nuovo Direttore Tecnico al posto di Mattia Binotto, la SF23 subirà fortissimi cambiamenti nelle prossime gare, ed in special modo all’inizio dei primi round europei, anche per questioni di logistica.
Ma analizziamo un po’ più da vicino il problema che presenta questa Ferrari: la velocità sicuramente non manca, a dimostrazione di come si siano fatti incredibili passi avanti sul motore Superfast. Anche il bilanciamento sembra essere molto buono. Ciò che manca è una corretta gestione delle gomme, che si consumano troppo in fretta e costringono i piloti a dover girare con il freno a mano tirato per evitare una sosta aggiuntiva.
Conclusioni: aria di positività e di speranza
In conclusione, il problema di gestione gomme può essere risolvibile con i giusti aggiornamenti. Questi ultimi sembrerebbero arrivare molto a breve, o almeno queste sono state le parole del Direttore Tecnico di Maranello.
Stando alle parole dei piloti, l’aria in casa Ferrari è la solita di sempre: positiva e speranzosa. Ciò andrebbe a sfatare il mito secondo cui l’arrivo di Vasseur avrebbe portato molto scontento all’interno del team.
Al contrario: Vasseur ha incominciato un ciclo rivoluzionario che si vedrà concretamente dalla vettura del prossimo anno. Molti tecnici ed ingegneri sono stati licenziati, e si è andati a “pescare” diversi tecnici dell’orbita Red Bull, alcuni dei quali stanno già lavorando attivamente.
Sperare di poter recuperare l’intero gap da Red Bull forse è un po’ troppo ottimista, ma vista anche la penalità sul budget cap dei bibitari, ci si potrebbe aspettare un forte recupero, soprattutto dopo la pausa estiva. È lì che vedremo la vera SF23, ed è in quel momento che potremo trarre le nostre conclusioni.