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Chi paga la retta della casa di riposo se la pensione non basta? Facciamo chiarezza

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Non sempre quando si diventa anziani si può vivere da soli e, purtroppo, a volte non è possibile essere accolti dai familiari, per motivi di spazio, per incompatibilità con ritmi di vita e necessità di cure alle quali deve essere sottoposto il proprio caro. Insomma capita spesso che un nonno o una nonna abbiano bisogno di essere ospitati in una casa di riposo, per essere seguiti come necessario.

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Anziani, chi paga la retta se la pensione non basta? – (ilcorrieredellacitta.com)

A volte anche questa scelta diventa difficile e non solo per questioni emotive. Non sempre, infatti, la pensione di vecchiaia è sufficiente a pagare la retta richiesta e anche cercando di racimolare i soldi necessari, sommando eventuali introiti dal fitto della casa di proprietà che gli anziani hanno dovuto lasciare, o anche ricevendo un aiuto dai familiari, non sempre riescono a raggiungere la somma necessaria. La domanda, a questo punto è: esiste qualche forma di sostegno in questi casi?

Come affrontare la spesa di una casa di cura se la pensione non basta?

La speranza è che le istituzioni corrano in aiuto alle persone in difficoltà. Che si tratti di Comune o Asl, l’auspicio è che ci siano sostegni a favore degli anziani che non riescono a fronteggiare la spesa di un ricovero in una struttura sanitaria. Sta di fatto che così è, ma a determinate condizioni, prima tra tutte a fungere da indicatore per ricevere questo tipo di aiuto è l’Isee.

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Anziani ricoverati in strutture sanitarie, chi li aiuta nel caso in cui la pensione non basti a pagare la retta (ilcorrieredellacitta.com)

Esiste una procedura per essere aiutati

Esiste una vera e propria procedura per poter ricevere sostegno da Azienda sanitaria locale e dall’Ente locale. Prima tra tutte è raccogliere una documentazione scritta da depositare in Comune che, tramite una commissione ad hoc, nominata dal Sindaco, esaminerà la situazione dell’anziano richiedente, per verificare che sussistano le condizioni per erogare un contributo a sostegno della sua permanenza in una struttura sanitaria. In questo iter l’ente locale e l’Asl lavorano a braccetto. Per cui una volta che la commissione avrà esaminato condizione economica e di salute del nonnino, spetterà all’Azienda sanitaria locale individuare la struttura più idonea ad accoglierlo facendosi carico delle spese sanitarie.

L’intervento di Comune e Asl

In questo accordo tra Comune e Asl, quest’ultima si fa carico della metà dell’importo, e cioè quello relativo a medicinali e assistenza medica, la parte rimanente sarà a carico dell’ente locale, seppure con una piccola percentuale di partecipazione da parte del richiedente che verrà calcolata in base all’Isee.

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