Bunker in Italia. E’ una domanda ricorrente in questi giorni, che la dice lunga sulla immensa criticità e tensione che stiamo vivendo in questo periodo storico. In tanti si chiedono quanti siano i bunker in Italia e soprattutto se siano disponibili per la popolazione in caso di guerra o disastro nucleare. E’ l’effetto della crisi in Ucraina e delle offensive sempre più serrata di Putin nei confronti del Paese. Noi della redazione abbiamo cercato di rispondere, almeno in parte alla domanda, identificando i più famosi.
Il bunkeri dei Savoia a Villa Ada
In cima alla lista, c’è sicuramente il noto bunker dei Savoia, occultato nel verde del Parco di Villa Ada a Roma, fu costruito decenni fa, tra il 1940 e il 1942 per la famiglia reale sabauda. All’epoca le incursioni aeree sulla città di Roma erano un rischio autentico, e un bunker avrebbe potuto costituire una salvezza non da poco. Oggi è aperto al pubblico, e si può visitare interamente.
Leggi anche: Roma dice no alla guerra in Ucraina: attese 50 mila persone per i cortei di pace
Villa Torlonia, Casino Nobile
Un altro bunker si trova, invece, nel seminterrato del Casino Nobile di Villa Torlonia, storica residenza di Mussolini e della sua famiglia tra il 1925 e il 1943. Venne, anche questo, realizzato per rifugiarcisi in caso di attacco aereo. Un complesso di due rifugi riaperti al pubblico solamente nel 2018 per volontà della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e visitabili.
Palazzo Venezia, la vecchia residenza del governo
Un terzo, sempre realizzato dal duce, è localizzato nei sotterranei di Palazzo Venezia, che all’epoca era la sede ufficiale del governo. Si trova precisamente sotto una delle due torri, ed è interamente difeso da uno strato massiccio di cemento armato. Questo bunker, ad oggi, è dotato di un unico accesso ed è un ambiente grezzo e poco ospitale (quale bunker non lo è), senza pavimentazioni, impianti elettrici o idraulici. Sintomo evidente che anche questo, come il bunker di Villa Ada, non fu completato a causa della caduta del regime tra il 24 e il 25 aprile 1943.
Soratte a Sant’Oreste
Infine, uno dei rifugi più famosi d’Italia è certamente il bunker Soratte, a 45 km dalla Capitale. Si trova nel comune di Sant’Oreste ed è interamente visitabile da parte del pubblico. I lavori, anche in questo caso, si concentrarono in parte anche sulla costruzione di un lungo tunnel per garantire una scappatoia sicura per l’Alto Comando Supremo dell’esercito in caso di guerra.