Blue Monday 2023. Natale e Capodanno ormai sono archiviati da tempo, con tutto il loro carico di gioia, abbuffate, risate e bevute in buona compagnia. E così, dopo questa ”botta” di serotonina, ora ci aspetta il ”down”: arriva infatti anche il giorno più triste dell’anno, il cosiddetto blue monday, che tradotto letteralmente significa il lunedì blu o lunedì triste, da cui anche il noto genere musicale ”blues”. Ancora stentate a credersi, e forse vi starete proprio in questo momento stropicciando gli occhi, ma è tutto vero. Ora, la domanda è: com’è nata questa deprimente ricorrenza? E perché proprio di colore blu? Scopriamo qualche dettaglio in più su questa deprimente ricorrenza.
Blue Monday: cos’è e quando cade
Con il termine inglese Blue Monday ci si riferisce al terzo lunedì del mese di gennaio, ritenuto essere il giorno più triste per gli abitanti dell’emisfero boreale. Il concetto era stato reso pubblico nel nel 2005 all’interno di un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel. L’idea affonda le sue radici nell’ambito della pseudoscienza. Stando alla teoria che ne è alla base, durante il Blue Monday le persone si sentono maggiormente depresse perché inconsciamente il cervello realizza in questo giorno che sono finite le festività natalizie e che quindi i prossimi giorni saranno monotoni, grigi, senza stimoli e con la totale assenza di giorni festivi. Insomma, puro e duro lavoro. Semplice buon senso, in pratica, senza dover scomodare troppo gli scienziati.
Origine del Blue Monday
Ad individuare il Blue Monday è stato Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff nel 2005 con una equazione. La formula si basava sul fatto provato che le persone prenotano più spesso dei viaggi quando sono tristi. La formula impiegata era molto bizzarra, ma l’idea piacque molo e così Cliff Arnall decretò che il giorno scientificamente più triste dell’anno sarebbe stato il terzo lunedì di gennaio, che nel 2023 cade il 16.
Perché il colore blu?
Il colore blu poi è una concezione diatopicamente ben definita: nella cultura angliossassone è il colore della tristezza e della malinconia, si pensi al genere musicale ”blues” oppure più semplicemente al colore impiegato nel film Pixar Inside Out per rappresentare Tristezza. Malinconia, rimpianto, nostalgia, tutte semantiche che hanno, dunque, a che fare con il colore blu.
I suggerimenti per superare la tristezza
Levissima+, +, da sempre impegnata nella promozione di rigenerazione positiva e di uno stile di vita improntato al benessere fisico e psicologico, stila una lista di 5 consigli utili per alleggerire non solo il Blue Monday, ma qualsiasi giornata grigia, per allontanare tristezza e malinconia, abbracciando spensieratezza e serenità.
Basta procrastinare. Rimandare continuamente ciò che si deve fare, soprattutto i primi giorni della settimana, è nocivo per l’umore. Affrontare ciò che si continua a rimandare è un ottimo metodo per sentirsi più appagati.
Meditazione e movimento: dedicare del tempo solo a se stessi. La meditazione è un toccasana per la salute mentale e l’esercizio fisico fa bene al corpo. Secondo uno studio della Rutgers University, la combinazione delle due può avere effetti sorprendenti, infatti, praticare entrambe le attività per 30 minuti ciascuna, due volte a settimana, può ridurre i livelli di depressione di quasi il 40%.
Curare il momento del riposo, prendendosi prima cura di sè e del proprio benessere. Facilitano il sonno un bagno caldo, una tisana rilassante, la lettura di un libro e una camera confortevole con l’aiuto di aromi, candele e spray rilassanti per cuscini.
Scrivere una ‘wishlist’ dei buoni propositi. Mettere nero su bianco i propri desideri per concentrarsi a realizzarli senza lasciare spazio a tristezza e insoddisfazione, ma solo a determinazione e pensieri positivi.
Parola d’ordine: healthy routine. Cercare di mangiare nel modo più salutare possibile con tanta frutta e verdura e cibi fatti in casa. Bere regolarmente acqua per mantenersi in equilibrio e per rigenerarsi con benessere.
Blue Monday, il 16 gennaio 2023 è il giorno più triste dell’anno: origini e significato