“Anch’io e la mia famiglia siamo stati minacciati. Per ben quattro volte. Eppure non ho lanciato nessun proclama – così l’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha spiazzato tutti, questa mattina, ai microfoni di Mattino 5 in un contraddittorio sempre più acceso con il deputato Daniele Capezzone. “Lo dichiaro qui ed ora, pubblicamente, per la prima volta”.
Succede anche questo – ha inteso sottolineare in sintesi la fondatrice della Leidaa – a chi dedica la propria vita alla difesa degli animali e dell’ambiente. Ma non è corretto strumentalizzare ogni accadimento a proprio vantaggio. Il tema scelto – e non a caso – in apertura del programma era ancora una volta l’orsa Gaia (JJ4), con particolare riferimento all’episodio del proiettile indirizzato al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Le minacce a Fugatti e la scorta
È noto che al politico indipendentista – anche a causa della questione dei grandi carnivori, era stata assegnata già nel 2021 una scorta. Non si sa se la questione della gestione di lupi e soprattutto degli orsi – come riferito oggi dal quotidiano L’Adige – abbia portato alla missiva con proiettile e minacce intercettata martedì e indirizzata a Fugatti. Quel che è certo è che il presidente della Provincia è tornato sotto scorta.
“Anch’io sono dovuta ricorrere a ‘dispositivi di sicurezza’ – ha infine ammesso la Brambilla, per proteggere la mia persona e quella dei miei cari, anche se le minacce si sono limitate fino a questo momento sul piano verbale. E’ comunque inammissibile che ciò avvenga, su entrambi i fronti”. Ciò non toglie – ha sottolineato in sostanza la Presidente del Movimento Animalista Italiano – che se arriviamo talvolta a umanizzare gli animali questo accade perché loro si dimostrano spesso migliori di noi, come ci raccontano le decine di storie che li vedono protagonisti ogni giorno sulle cronache.
I sospetti
E di queste ore un articolo pubblicato da La Voce del Trentino in cui il Partito animalista Europeo in una nota ipotizza velatamente che il governatore possa essersi mandato da solo la lettera contenente il proiettile «Attendiamo l’esito delle indagini preliminari, per fortuna la giustizia in Italia è garantita dall’Autorità Giudiziaria mentre Paccher vorrebbe farne a meno visto che non ha dubbi, eppure sono trascorsi soltanto pochi mesi dal rinvio a giudizio del sindaco di Ornago (Monza e Brianza) Daniel Siccardi, per la Procura le lettere minatorie se le è inviate da solo.»– scrive il presidente Fucelli. E la battaglia tra i difensori degli animali e i loro detrattori continua.