Dopo il vaccino contro il Covid arriva anche quello per contrastare il diffondersi del vaiolo delle scimmie. I primi casi in Italia si sono iniziati a registrare nel mese di maggio, creando non poca preoccupazione tra gli esperti. La comunicazione circa la possibilità di iniziare la somministrazione è arrivata direttamente dell’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato.
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Vaiolo delle scimmie: la dichiarazione di D’Amato
‘Presto pronti a partire con il vaccino del vaiolo per Monkeypox allo Spallanzani. Attendiamo dal Ministero le modalità di reclutamento’.
Queste le parole dell’assessore D’Amato in una nota. Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie si effettua in due tranches: la prima dose e una seconda, di richiamo, che va effettuata a distanza di due-tre mesi dalla precedente. L’istituto Spallanzani è dunque pronto a partire con le somministrazioni anche se, al momento, restano in via di definizione da parte del Ministero le norme da seguire.
Le parole di Vaia
In merito si è espresso anche il direttore dell’Istituto, Francesco Vaia che afferma:
‘Lo Spallanzani ha offerto la propria disponibilità ad essere il centro regionale di riferimento per la vaccinazione per il Monkeypox. Abbiamo offerto, inoltre, la nostra expertise anche con il contributo delle associazioni, per una corretta campagna di informazione. Attendiamo le linee guida ministeriali alle quali stiamo collaborando’.
Vaiolo delle scimmie: la situazione in Italia
In Italia i casi confermati di vaiolo delle scimmie sono 505. I casi collegati ai viaggi all’estero sono 149 e l’età media dei pazienti è di 37 anni, in una range che va dai 20 ai 71 anni. Invece la regione che segna il maggior numero di casi resta la Lombardia (232), seguita dal Lazio (104), Emilia Romagna (57), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (17).