Alla presenza dell’assessore alle politiche sociali, Aldo Forte (Udc), il primo giorno di audizioni sono stati ascoltati: il presidente dell’Associazione Juppiter (Fondazione Exodus), Salvatore Regoli; il direttore dell’Aiop – Associazione italiana Ospedalità privata, Mauro Casamatta; Ferdinando Gioia del Cnec, il Centro nazionale economi di comunità che solo nel Lazio raccoglie 1200 iscritti; il presidente dell’Ada – Associazione per i diritti degli anziani, Francesco Saverio Cristella; il presidente di Unindustria Sanità delle provincie di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo, Riccardo Fatarella; il rappresentante dell’Associazione malati di reni, Roberto Costanzi; il direttore generale di Assohandicap, Claudio Dell’Anno. Tutti gli intervenuti hanno manifestato apprezzamento nei confronti della proposta di legge che, una volta attuata, consentirà agli operatori del settore e ai cittadini di dialogare con i due comparti, quello sanitario e quello sociale, come se fosse un unico interlocutore, usando una sola lingua.
“Nel Lazio ci sono 55 distretti sociosanitari: è impensabile erogare servizi in 55 modi diversi”, ha dichiarato l’assessore Forte durante l’audizione. La legge in esame deve fare i conti con la recente manovra del governo e con quelle che verranno, ma anche alla progressiva riduzione dei fondi per il sociale degli ultimi anni. “Il fondo nazionale per le politiche sociali è passato da un miliardo e mezzo del 2007 a meno di duecentomilioni di euro di quest’anno”, ha ricordato durante l’audizione, l’assessore Forte, il quale ha sottolineato le difficoltà di chi si trova a governare in un momento di forti tagli alla spesa pubblica. “Quando avremo il quadro complessivo dei tagli, credo che dovremo fare delle scelte drastiche – ha concluso Forte -, ma non possiamo non razionalizzare il sistema con le poche risorse che abbiamo a disposizione”.
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RIFORMA SERVIZI SOCIALI, LA REGIONE ALL’OPERA
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