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“MADE IN LAZIO”, IN ARRIVO IL MARCHIO DI QUALITÀ
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Prodotti “Made in Lazio”. Un “bollino di qualità” che la Regione Lazio vuole dare per contraddistinguere i prodotti di casa nostra.\n\n”E’ iniziato l’esame di un provvedimento considerato strategico sia per la Giunta sia per il Consiglio regionale”. Così il presidente della Commissione Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo, Giancarlo Miele (Pdl), a conclusione della seduta di martedì 6 dicembre, nel corso della quale è iniziato l’esame della proposta di legge regionale n.108, concernente l'”Istituzione dell’elenco regionale Made in Lazio – Prodotto nel Lazio”. Il provvedimento prevede la registrazione su base volontaria dei prodotti del Lazio e l’annotazione in tre elenchi distinti, a seconda del ‘grado di Lazialità: “tutto Lazio” (prodotti realizzati nel Lazio con materie prime del Lazio), “realizzato nel Lazio” (prodotti realizzati nel Lazio con materie prime di provenienza diversa) e “materie prime del Lazio” (prodotti realizzati altrove con materie prime del Lazio). I produttori otterranno dalla Regione la certificazione “Made in Lazio”.\n\n”E’ chiaramente emersa la volontà sia dalla maggioranza che dall’opposizione di migliorare il provvedimento”, ha proseguito Miele il quale ha annunciato la calendarizzazione di una serie di audizioni dei soggetti interessati al provvedimento, “per migliorare quanto più possibile la proposta di legge negli interessi della Regione Lazio”. In effetti, la proposta è stata accolta con favore dai consiglieri dell’opposizione i quali hanno auspicato un potenziamento della dotazione finanziaria, visto che l’assessore al turismo Stefano Zappalà ha presentato un’operazione praticamente a costo zero (a parte uno stanziamento di cento mila euro).\n”Siamo in un sistema di mercato aperto. In Europa è codificato ma pur sempre aperto a tutti i paesi del mondo, quindi dobbiamo fare il possibile per dare certezze ai consumatori sui nostri prodotti”, ha spiegato Zappalà il quale ha annunciato anche una importante novità sul suo assessorato: oltre al turismo è stata aggiunta la delega del marketing del made in Lazio. “Per questo – ha proseguito Zappalà – la Regione intende dettare norme per la realizzazione di un registro con tre diversi elenchi, a partecipazione volontaria, tenuto dalla struttura regionale competente e reso disponibile ai consumatori sul sito che stiamo realizzando www.ilmiolazio.it. In prima battuta il sito sarà in italiano e inglese, poi sarà consultabile anche in altre lingue, compreso il cinese”.\n”Lo spirito costruttivo dell’assessore è un buon apporto”, ha commentato Mario Mei (Pd) il quale, ha manifestato qualche perplessità sulla mancanza di risorse da destinare al provvedimento. “Legge utile ma dovrebbe essere migliorata – ha proseguito Mei -, altrimenti temo che non daremmo quell’impulso necessario alle nostre imprese per affrontare in maniera più decisa la concorrenza sleale extraeuropea”. Su questa linea anche il consigliere Pietro Sbardella (Udc) secondo il quale “trattandosi di uno strumento di marketing, sarebbe opportuno dare una leva economica al provvedimento”. Per il consigliere Carlo De Romanis (Pdl), che ha vissuto per diversi anni fuori dall’Italia, “occorre tutelarsi dalla concorrenza sleale soprattutto all’estero dove si possono trovare pacchi di pasta con il tricolore ma che non sono fabbricati nel nostro paese”, mentre per Nicola Illuzzi (Lista Polverini) sarebbe opportuno individuare modalità che diano la maggiore visibilità al prodotto “tutto Lazio”. Per Luciano Romanzi (Psi) bisogna pensare a un sistema premiante per le imprese che collaborano con la Regione con il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori.\nPresenti, oltre al presidente della commissione Giancarlo Miele (Pdl) e l’assessore Stefano Zappalà, i consiglieri Carlo De Romanis (Pdl), Nicola Illuzzi (Lista Polverini), Claudio Mancini (Pd), Mario Mei (Pd), Luciano Romanzi (Psi), Pietro Sbardella (Udc).