Sembrano ormai imminenti le dimissioni di Nicola Zingaretti da Governatore della Regione Lazio, in un iter che aprirà alle elezioni regionali in anticipo sul territorio laziale. Nonostante il Presidente della Regione non abbia riconsegnato il proprio mandato, reso incompatibile dalla sua attuale elezione alla Camera dei Deputati nel Partito Democratico, sono già tanti i nomi che circolano sugli schieramenti in gioco e soprattutto sul “toto-nome” per i candidati alla Presidenza della Regione.
Le forze in gioco nella Regione Lazio
Grandi manovre in vista delle elezioni regionali Lazio 2023, ma sulla data ci sono ancora delle incognite tanto che difficilmente ci sarà un accorpamento con il voto in Lombardia. Al momento lo scenario più probabile è che in Regione le urne possano tornare ad aprirsi il prossimo 5 febbraio. Dopo essere stato eletto deputato alle recenti politiche, Nicola Zingaretti ha annunciato le sue dimissioni da presidente. Una decisione questa che provocherà un ritorno ai seggi in leggero anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura.
Quanto al centrosinistra per il dopo Zingaretti avrebbero dato la disponibilità a prendere parte alle primarie – ora non più scontate – Alessio D’Amato (lanciato da Azione e Italia Viva) e Daniele Leodori, oltre alla consigliera regionale Marta Bonafoni. Il Movimento 5 Stelle però sembrerebbe essere pronto a correre per conto proprio. I grillini, infatti, troverebbero attualmente una pesante spaccatura sul piano dei termovalorizzatori a Roma e la gestione “luce e ombre” del presidente Mario Falconi nel X Municipio. Tutto da decidere anche nel centrodestra, dove la scelta del candidato presidente alle elezioni regionali nel Lazio dovrebbe spettare a Fratelli d’Italia: la fumata bianca però ancora non è arrivata.
I potenziali candidati all’organo regionale
Alle elezioni regionali 2023 non si potrà presentare Nicola Zingaretti, l’attuale presidente della Regione Lazio che ha annunciato le sue dimissioni poco prima di completare il suo secondo mandato consecutivo. Per la scelta del candidato il centrosinistra dovrebbe optare per le primarie, ma a riguardo al momento non ci sarebbero certezze. In teoria già avrebbero dato la loro disponibilità a presentarsi alle primarie di coalizione l’attuale assessore alla Sanità Alessio D’Amato, il vicepresidente e assessore al Bilancio Daniele Leodori e Marta Bonafini, capogruppo in Regione della lista Zingaretti.
Dopo il flop alle politiche, il Partito Democratico vorrebbe costruire una coalizione extralarge di centrosinistra, ma al momento non sembrerebbero esserci i presupposti per mettere insieme Azione, sinistra e Movimento 5 Stelle, con il terzo polo che ha lanciato la candidatura di D’Amato. Giocando d’anticipo, il Movimento 5 Stelle ha fatto intendere di essere pronto a correre per conto proprio, con anche i dem che adesso si sarebbero convinti dell’impossibilità di rinsaldare l’asse giallorosso.
Nel centrodestra invece chi da tempo reclama il diritto della scelta del candidato alle regionali nel Lazio è Fratelli d’Italia. Dopo che non è diventata ministro, in pole ci sarebbe Chiara Colosimo altrimenti si parla di Frabio Rampelli e Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana.
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