Covid, notevole aumento di casi in alcune regioni d’Italia, il Lazio è tra queste ed è una delle zone più a rischio. I contagi sono aumentati del 19% solo nell’ultima settimana e anche il tasso d’incidenza è in crescita. L’Istituto Superiore di Sanità, infatti, ha lanciato l’allarme ai cittadini. Questo perché i casi sono in aumento e le varianti continuano a preoccupare. E a dilagare, soprattutto dopo le feste, quando in molti si sono rivisti e si sono seduti insieme attorno alla tavola per festeggiare il Natale e la fine del nuovo anno.
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La situazione Covid nel Lazio
Alcune regioni d’Italia stanno vedendo un drastico aumento dei contagi, come nel Lazio e l’assessore regionale della sanità Alessio D’Amato ieri ha lanciato l’allarme: nell’ultima settimana c’è stato un aumento dei contagi del 19%. Sono in aumento anche i decessi e i ricoveri, che continuano ad affollare gli ospedali. Solo a Roma sono stati registrati 981 casi in un giorno. Questi giorni di festa sicuramente hanno incrementato affollamenti e assembramenti anche nelle strade del centro e nei ritrovi con amici e parenti. Anche il tasso d’incidenza, infatti, è in aumento: ci sono 269 positivi ogni 100mila abitanti, secondo i dati di Repubblica. Latina è la provincia con il più alto tasso di contagi.
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Quali sono le altre Regioni a rischio
La situazione è davvero così grave come sembra? A controbilanciare i dati dell’assessore D’Amato, interviene il Dott. Antonello Marzotti, Ordinario di Statistica all’Università Lumsa e co-fondatore dello Statagroup 19. Il gruppo di ricerca si occupa degli studi statistici dei dati raccolti sulla pandemia da Covid, che delineano un quadro diverso. Secondo loro, l’Istituto superiore della sanità starebbe utilizzando dati ormai vecchi. Il docente sostiene che: “Negli ultimi giorni si è già registrata una riduzione dei contagi del 2%. Non è ancora un dato sufficientemente significativo di una discesa, ma di certo non in linea con livello di rischio assegnato alla regione dall’ultimo bollettino”.
Insomma, da una parte chi lancia l’allarme e continua a mettere in guardia, dall’altra dati rassicuranti. Con la speranza che di pandemia non si parli più e si torni davvero alla normalità di sempre. Senza quel bollettino, quei dati che spaventano e quelle varianti che continuano a fare ‘capolino’.
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