Ha cercato di soffocare l’ex compagna davanti agli occhi terrorizzati del figlio e della suocera. Ma in soccorso della donna sono intervenuti i Carabinieri che hanno bloccato l’uomo. E’ solo l’ultimo caso di maltrattamenti in famiglia che arriva in questo caso da Sonnino, in provincia di Latina.
Un passato fatto di continue aggressioni verbali sfociate, pochi giorni fa, in una violenza che poteva finire in tragedia. A salvare una donna da quello che, di fatto, poteva essere l’ennesimo femminicidio sono stati i Carabinieri che, sentendo le grida disperate della vittima, sono intervenuti sul posto.
Al collo la donna aveva ancora i segni del tentativo di strangolamento da parte dell’uomo che solo alla vista dei Militari ha mollato la presa. Fermato, adesso deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia.
Maltrattamenti in famiglia a Sonnino
Ma andiamo con ordine. I fatti risalgono a giovedì scorso, nel pomeriggio: circostanza fortuita ha voluto che l’abitazione teatro dei fatti fosse praticamente attaccata alla locale caserma dei Carabinieri. E così, quando l’uomo ha aggredito l’ex compagna al termine di una discussione scoppiata per futili motivi, le urla hanno immediatamente attirato l’attenzione dei Militari.
Giunti nella casa i Carabinieri hanno trovato la donna aggredita fisicamente e brutalmente dall’ex compagno, un 40enne originario di Sezze. Il rapido intervento dei militari ha consentito quindi di far desistere l’uomo con quest’ultimo che aveva tentato di soffocare con le mani la donna, nonostante la presenza del loro figlio minore e della madre di quest’ultima.
Ai domiciliari
I Militari intervenuti hanno quindi approfondito i fatti, ricostruendo come il gesto violento fosse l’ennesimo di una serie di aggressioni verbali, subite dalla malcapitata e in parte già denunciate. Ferma restando la presunzione di innocenza (ex art 115 bis cpp.), su disposizione del PM di turno dott. Miliano presso la Procura di Latina, con cui i Militari si sono rapportati in stretta sinergia, l’uomo è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa della convalida del provvedimento.