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Latina, visita Meloni-Celentano: “Sanità al collasso, dati Lazio allarmanti”

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Implementazione dell’ospedale Santa Maria Goretti e realizzazione del nuovo polo ospedaliero nell’area già individuata di Borgo Piave: questi gli impegni presi questa mattina dal leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che è arrivata a Latina intorno alle 10.30 per una passeggiata (con breve parentesi per un po’ di shopping) tra i banchi del mercato settimanale del martedì.

Al suo fianco anche la dottoressa Matilde Celentano, candidata alle regionali, che proprio per il suo lavoro si sta occupando molto di sanità anche per questa campagna elettorale.

“Quella di oggi con Giorgia Meloni – commenta la dottoressa Celentano – è stata una giornata costruttiva e piacevole, prima una passeggiata al mercato del martedì per comprare stoffe e un vestito per la piccola Ginevra e poi al Santa Maria Goretti di Latina dove la nostra leader ha potuto vedere la drammatica situazione in cui versa il nostro nosocomio e in particolare il Pronto Soccorso che non riesce a rispondere alle tante richieste dei cittadini. Mancanza di posti letto e carenza del personale sono senza dubbio – prosegue la candidata alle regionali – i problemi da cui partire per risanare una situazione ormai al collasso”.
E intanto sono preoccupanti anche i dati che arrivano dallʼOsservatorio Nazionale della Salute secondo cui in Italia ancora abbiamo una speranza di vita più bassa a seconda della residenza e dell’istruzione”

Dati che devono fare riflettere e che parlano di un servizio sanitario nazionale che non assicura, come dovrebbe, l’equità sociale e territoriale. 

“Chi vive nel Lazio va incontro a un rischio di morte prematura più alto. I divari di salute ancora oggi sono legati a dove nasciamo, allo status sociale a cui apparteniamo e al nostro livello di istruzione e questo – commenta Matilde Celentano – non è accettabile in un Paese civile. Anche la nostra regione, il Lazio, come aspettativa di vita è al di sotto della media nazionale e i dati sono peggiorati rispetto a nove anni fa”.
La ricerca fa emergere anche un altro grave problema ovvero quello che sempre più persone sono costrette a rinunciare alle cure per i costi troppo alti e le liste d’attesa sempre più lunghe o peggio per la difficoltà nel pagare il ticket. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

“E’ anche un problema culturale – aggiunge la dottoressa Celentano – per cui è importante promuovere campagne di sensibilizzazione anche nelle scuole e poi va risolto il problema dei finanziamento alle Regioni che oggi non sono assolutamente correlati al bisogno di salute visto che, solitamente, prendono più soldi le Regioni virtuose. Altra soluzione – di cui mi farò portavoce se gli elettori mi daranno mandato – quella di razionalizzare l’accesso alle cure da un punto di vista organizzativo, mettendo in rete tutte le strutture, ospedaliere e territoriali. Questo consentirebbe di coordinare gli accessi un po’ come funziona con i codici del pronto soccorso: la precedenza a chi sta peggio”.

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