Altri arresti per l’omicidio del 29enne Sumal Jaghsheer, avvenuto nel corso di una rissa il 31 ottobre avvenuta ieri a Borgo Montello, nelle campagne di Latina. Oggi la Squadra Mobile di Latina ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Latina. Il provvedimento è stato emesso nei confronti di nove persone gravemente indiziate, a vario titolo, di reati ai reati di omicidio volontario, porto illegale di pistola, lesioni personali aggravate e rapina aggravata.
Leggi anche: Omicidio Suicidio a Roma, coppia di anziani morta in casa: trovata anche una lettera
Violenta aggressione a Latina: i fatti
Si tratta dell’epilogo delle indagini iniziate della violenta aggressione. In quell’occasione, gli arrestati di oggi fecero irruzione in un casolare, dove viveva Sumal Jaghsheer. L’uomo in quel momento stava festeggiando la nascita del suo primo figlio e evasa invitato diversi amici. In tutto erano circa 70 le persone che si erano ritrovate nel grande giardino, non solo indiani, ma anche qualche italiano e nordafricano, tutti a festeggiare l’arrivo di quel bambino tanto voluto dalla giovane coppia. Gli aggressori, armati di pistola e mazze di ferro, avevano aggredirono i presenti provocando la morte di Sumal e ferendo gravemente molte altre persone, prettamente di nazionalità indiana.
Leggi anche: Rissa a Latina, 29enne ucciso mentre festeggiava la nascita del figlio
Il primo arresto
Quel giorno era stato sottoposto a fermo S.J. ritenuto responsabile per l’omicidio di Sumal Jaghsheer. Il 29enne era morto quella notte stessa a seguito dell’aggressione posta in essere da alcuni connazionali. I terribili fatti erano avvenuti a Borgo Montello, in strada Monfalcone, dove agenti dell’Ufficio Volanti e della Squadra Mobile di Latina erano intervenuti a seguito di una segnalazione.
La spedizione punitiva da parte di un gruppo di cittadini indiani
Le successive indagini coordinate Procura di Latina e condotte dalla Squadra Mobile, attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di ricostruire la dinamica degli eventi e ricondurre la commissione dei fatti ad un gruppo di cittadini indiani capeggiato da S. J. che con violenza e minaccia ha compiuto la spedizione punitiva.
Dai racconti dei testimoni, verso le 10:30 era arrivata una vera e propria spedizione punitiva. Una ventina di persone all’interno di 6 o 7 auto. Tutti indiani e tutti con il viso coperto. Erano armati di spranghe e bastoni e hanno iniziato a sparare in aria.
Gli agenti, effettuate le accurate indagini, hanno valutato che l’azione sembra essere stata preordinata. Questo per punire alcune delle persone presenti ai festeggiamenti, ritenuti colpevoli di essersi allontanate dal loro sodalizio. Ma non solo: l’azione mirata per incutere timore e paura nei confronti di esercenti commerciali, sempre appartenenti alla comunità indiana.
Una misura cautelare anche per rapina
Al riguardo, la misura cautelare è stata disposta anche per una rapina commessa il due ottobre 2021, ai danni di un esercente commerciale, di nazionalità indiana, a cui veniva sottratta la somma contante di 3500 euro.
Gli approfondimenti investigativi
Tra gli approfondimenti investigativi la Polizia Scientifica ha documentato l’utilizzo, durante tale azione intimidatoria, di un pistola calibro 9 corto dalla quale venivano esplosi tre colpi d’arma da fuoco. Sono state trovate anche tracce biologiche, riconducibili ad alcuni degli indagati, sulle spranghe brandite nel corso delle colluttazione avuta con la vittima e sequestrate durante il sopralluogo avvenuto la stessa notte dell’omicidio.