Nel pomeriggio del 9 maggio, gli agenti della Squadra Volanti della Questura di Latina hanno dato esecuzione alla misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, con la quale è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima, nei confronti di un pregiudicato che si è reso responsabile di tentata estorsione nei confronti della sorella. I fatti risalgono alla fine di febbraio scorso, quando P.D. di anni 23, pluripregiudicato, da pochi mesi dimesso dal carcere, era stato ospitato dalla sorella per dargli la possibilità di trovare un’occupazione stabile e rendersi indipendente. La donna, tuttavia, già nel mese di dicembre 2015, considerato che il proprio congiunto non era affatto intenzionato a modificare il suo stile di vita, continuando a frequentare personaggi poco raccomandabili, decideva di allontanarlo dalla casa familiare; ciononostante, gli consentiva comunque di recarsi presso la sua abitazione per attendere alle necessità primarie. Tuttavia, il giovane aveva iniziato ad assumere condotte violente e minacciose nei confronti della donna, anche alla presenza di un altro fratello minore, tanto da costringerla a non farlo più entrare in casa. Non contento di ciò, il predetto ha tentato, in altre circostanze, di imporre alla sorella il versamento di una quota settimanale pari a 100/200 euro. La stessa, anche per ritrovare la giusta serenità familiare, considerato che nella vicenda era rimasto coinvolto, suo malgrado, anche l’altro fratellino di soli otto anni, ha deciso di rivolgersi agli agenti della Squadra Volanti, i quali hanno raccolto le sue dichiarazioni ed hanno informato la competente Autorità giudiziaria in ordine al tentativo di estorsione posto in essere dal ragazzo. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, concordando con la tesi investigativa, ha emesso, quindi, la richiamata misura cautelare,diretta ad allargare lo spazio di protezione della vittima di atti violenti e persecutori a fronte delle possibili situazioni di contatto con l’aggressore, creando uno schermo di protezione attorno al soggetto debole.