intervista
Per la giornalista pontina Angela Iantosca, il 21 novembre è una data da ricordare: l’ha vista vincitrice dell’ambito Premio “Memoria nel cuore on-lus” e finalista del Piersanti-Mattarella per il suo libro “Bambini a metà – figli della ‘ndrangheta”, Perrone Editore.
La manifestazione si è svolta a Fiumicino.
Radiosa, splendida e disponibile com’è, ci ha rilasciato qualche dichiarazione in una breve intervista:
– Angela, raccontaci le emozioni vissute quando ti è arrivata la comunicazione del Premio. “Ho saputo di essere finalista ad ottobre scorso e ho pianto. Sì, ho pianto. Non per il premio, ma per questi anni, per gli incontri, per le presentazioni, per i ragazzi a cui ho parlato e che ora sento sono con me in questa battaglia che è di tutti. Ho pianto per loro, perché il premio è per loro. E per tutte le persone che hanno deciso di raccontarsi e di aprirmi le porte di casa loro, di essere i veri protagonisti di “Bambini a metà”.
– Questo riconoscimento rappresenta una soddisfazione per il tuo operato… “Si e di soddisfazione è vedere che il libro continua a viaggiare e tanto. Nei prossimi giorni sarò all’Università di Dusseldorf a raccontare ad alcuni studenti cosa sono le mafie, cosa significa nascere e crescere in quel contesto, cosa significa essere donna, provando a fargli comprendere che non è un problema solo italiano, ma europeo e che la Germania è una terra molto amata dalla ‘ndrangheta. Il viaggio continua e non possiamo permetterci di arretrare di un passo. Ai ragazzi che incontro la responsabilità di continuare il cammino, nelle proprie famiglie e a scuola, sentendosi cittadini responsabili.”
– Tu così vulcanica e irrefrenabile, che progetti hai per l’immediato futuro? “ Nel 2017 arriveranno altri libri, nati sempre con lo stesso intento: dare voce a chi non ce l’ha, svegliare le coscienze, dare vita a dei dibattiti, stimolare riflessioni…”
Angela Iantosca. È nata a Latina, si è trasferita a Roma per coltivare la sua passione per il giornalismo, che con il passare del tempo l’ha portata lontano.
Nel suo curriculum troviamo collaborazioni con testate importanti, esperienze televisive (come a “L’aria che tira” su La7) e diverse pubblicazioni, tra cui il racconto “L’urlo del leone” all’interno del volume Siria – Scatti e parole.
Ma a farla conoscere e a farne emergere l’enorme valore è stato “Onora la madre – Storie di ’ndrangheta al femminile” (Rubbettino Editore), un libro forte e coraggioso che ci porta in Calabria, dove si investiga sul ruolo delle donne all’interno della ‘ndrangheta.
E poi, con la pubblicazione di “Bambini a metà -” la grande soddisfazione di un doppio premio. Infatti oltre “Memoria nel cuore”, la sensibile e impegnata scrittrice ha ricevuto anche il Premio Olmo, il 6 novembre scorso.
Tutto questo significa che la nostra Angela, per il suo impegno sociale e culturale lascia il segno nella letteratura, infatti il Premio giornalistico Piersanti-Mattarella è rivolto solo a quegli autori di romanzi e prosa, di poesia, aforismi e articoli giornalistici con particolare interesse o attinenza al tema dell’impegno e della resistenza civile (lotta alla criminalità organizzata, promozione sociale, filantropia, cultura dell’impegno, solidarietà, tolleranza, multiculturalismo, educazione civica, immigrazione.
Obiettivo del Premio è valorizzare e promuovere opere d’ingegno letterario e culturale d’ispirazione sociale, per celebrare l’opera morale, istituzionale e civile di Piersanti Mattarella, politico, Presidente della Regione Siciliana e strenuo avversario della cultura mafiosa.
E Angela l’ha merito in pieno.
Marina Cozzo