Quando si parla di analfabetismo si intende, generalmente, all’incapacità parziale o totale di leggere e scrivere. Tuttavia l’analfabetismo e la mancata scolarizzazione costituiscono implicazioni più ampie con risvolti sociali ed economici.
Ad esempio nel continente africano, dove il tasso di alfabetizzazione è del 30% ed in alcuni paesi sono del 10%, questo dato non può essere separato dalla condizione di indigenza e povertà delle popolazioni. L’alfabetizzazione e l’istruzione sono infatti le condizioni imprescindibili per l’acquisizione di competenze che determinano la crescita socio-economica del paese.
In Africa, come negli altri paesi del terzo mondo, inoltre il quadro del mancato accesso all’istruzione si fa ben più drammatico se si prende in considerazione la situazione femminile: alle bambine è spesso negata la possibilità di frequentare la scuola, o viene frequentemente imposto di abbandonare a causa di forti stereotipi di genere che fanno ricoprire alla donna un ruolo ancora subalterno.
La Fondazione Rita Levi-Montalcini si impegna dal 2001 attraverso la promozione di progetti umanitari per garantire l’alfabetizzazione, l’istruzione primaria e secondaria e la formazione professionale a bambine e giovani donne africane.
L’accesso all’istruzione e alla formazione professionale danno alle bambine e alle donne africane la chance di acquisire competenze che possano migliorare la propria condizione sociale ed economica, ma creano anche personale qualificato a servizio e beneficio delle comunità locali.
Ad esempio nel Congo nella zona di Bokungu Ikela nella foresta equatoriale la fondazione porta avanti un progetto per la formazione di personale medico e infermieristico. In queste zone l’accesso alla sanità è ancora complicato anche a fronte del fatto che oggi la zona dispone solo di 60 infermieri, quando ne sarebbero necessari minimo 266.
Qui la Fondazione Rita Levi-Montalcini ha selezionato diverse ragazze per l’erogazione di borse di studio che permetteranno loro di seguire i corsi di infermieristica, a cui diversamente non avrebbero avuto accesso a causa dell’estrema indigenza delle loro famiglie.
Offrire tale formazione professionale significa incrementare considerevolmente l’accesso ai servizi sanitari da parte delle donne, in un paese dove solo il 28% delle nascite avviene in ospedale.
I corsi inoltre comprendono specializzazioni in ambito di psichiatria, sanità di riproduzione, ginecologia, microbiologia e informatica, ed inoltre corsi di inglese francese.
La formazione segue i programmi ministeriali e all’ultimo anno sarà offerto un tirocinio nelle strutture sanitarie locali. Per favorire la permanenza nel luogo di formazione e le ragazze si impegnano a garantire 5 anni di servizio presso le strutture del territorio.
Inoltre le beneficiarie hanno sottoscritto un accordo secondo cui, una volta inserite nel mondo del lavoro, verseranno il cinque percento dello stipendio annuo per contribuire alla formazione di altre future infermiere.
Per conoscere gli altri progetti della Fondazione Rita Levi-Montalcini potete visitare il sito internet della Onlus a cui è inoltre possibile donare il 5 per mille.
La donazione è permessa dalla legge la quale consente l’erogazione del 5 per mille dell’imposta Irpef a un’associazione no profit con nessun costo aggiuntivo per il contribuente in quanto è lo stato a rinunciare all’importo donato.
Attraverso i fondi devoluti grazie al 5 per mille la Fondazione Rita Levi-Montalcini finanzierà progetti umanitari di sviluppo per garantire l’alfabetizzazione, l’istruzione primaria e secondaria e la formazione professionale a bambine e giovani donne africane.