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REFERENDUM, NON SOLO QUORUM

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA DI UN LETTORE, SCRUTINATORE DURANTE I REFERENDUM, CHE RACCONTA IL VOTO DEGLI ITALIANI DAL LATO “UMANO”

Caro Direttore,

Le scrivo all’indomani della mia esperienza come scrutatore in uno dei seggi Comunali per il referendum di domenica e lunedì scorso. Non era certo la prima volta in questo ruolo, e non sono neanche cosi giovane ed inesperto ma quello che ho visto in questi due giorni e’ stato sensazionale ed ho pensato di metterla a parte della cosa.

Perché vede, Direttore, non e’ stata una semplice tornata elettorale questa a cui ho assistito, ma ad un vero e proprio moto popolare. Qualcosa di collettivo che gli italiani in genere vivono solo per il calcio, uno spirito allegro e partecipativo.

Vorrei che aveste visto, Lei e i suoi lettori, il sorriso compiaciuto delle persone anziane che arrivavano decisi, dei giovanissimi ragazzi che timorosi chiedevano come fare.

Vorrei aveste visto le pacche sulle spalle che gli uomini e le donne ci davano come ringraziamento, della gratitudine di chi ci portava il caffè e la loro simpatia, in una atmosfera di civica e civile collaborazione.
Vede, Direttore, da troppi anni siamo abituati a parlar male di noi italiani, e soprattutto è ormai luogo comune politico e sociale che non siamo un popolo ma un coagulo di individualismo scellerato. Ebbene, la mia sensazione, aldilà delle conseguenze politiche che questo voto avrà, è proprio il contrario, siamo un popolo bellissimo, spiritoso e vivo, accidenti.

Vorrei ringraziare a nome di tutti i cittadini di Pomezia quella signora di 98 anni che è voluta esserci, con la grande fatica che ha fatto per venire al seggio, e che ha detto di votare per il nostro futuro.

E vorrei ringraziare a nome di tutti i Carabinieri, che dal sabato al lunedì notte sono stati sempre a garanzia dello svolgimento del diritto di voto, sempre con attenta serenità, e dei dipendenti comunali davvero esemplari, preparati ad ogni nostra domanda o imprevisto.

I risultati del referendum li conoscete tutti, ma quello che non dicono i numeri delle percentuali è questa ritrovata partecipazione della gente alla politica e alle regole di vita comune, che non deve esser sprecata ancora.

Chiudo con la frase della signora Maria, ottantenne, che dopo avermi chiesto quale fosse la percentuale dei votanti la domenica sera ci ha salutato dicendoci ” quelli che nun so venuti nun sanno che se so persi! “.

MV

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