I cittadini e le associazioni di Decima Malafede hanno scritto una lettera a Papa Francesco con la speranza che il pontefice possa intervenire e aiutarli a salvare il parco naturale.
<<Caro Papa Francesco,
ti scriviamo perché riponiamo in te una grande speranza.
Vorremmo portare alla tua conoscenza un evento che sta rattristando fortemente la comunità della Campagna Romana.
Come forse saprai, all’interno della riserva di Decima Malafede, riserva naturale bellissima, piena di biodiversità, che costituisce una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo, ci sono alcuni terreni di proprietà della Congragazione di Propaganda Fide. Purtroppo la Congregazione ha deciso di deforestare 21 Ettari di bosco di Sua proprietà: per questa opera di deforestazione ha ottenuto i permessi dell’ente Roma Natura, che gestisce il sistema delle aree naturali protette della Capitale per conto della Regione.
RomaNatura avrebbe potuto salvare l’area rifacendosi alla direttiva della Comunità Europea che prevede misure particolari per i siti dove nidificano specie protette, come nel caso del parco in questione, ma purtroppo ha deciso di non farlo e la proprietà si è già attivata con il taglio degli alberi: cerri, farnetti, ontani, salici ed enormi pioppi, habitat di una grande varietà di animali e rapaci.
Noi realtà del territorio ci siamo mobilitati per tentare di bloccare il taglio di questa area che amiamo e rispettiamo, ma ci è stato risposto che l’unica possibilità, a questo punto, sarebbe quella di risarcire il proprietario dal mancato guadagno per il taglio degli alberi. Dalle informazioni che abbiamo reperito il guadagno in questione si aggira tra i 10.000 ed i 20.000 €. Con questa cifra potremmo preservare il bosco per i prossimi venticinque anni, sperando che nel frattempo venga approvato dal consiglio regionale il Piano d’Assetto che metterebbe al riparto molte aree verdi del territorio e che attendiamo da almeno sedici anni. Se la Congregazione sospendesse il taglio degli alberi che sta andando avanti già da due giorni avremmo modo di mobilitarci con una campagna di raccolta fondi per offrire il risarcimento e salvare il bosco.
Tuttavia nutriamo anche una speranza più grande, e cioè che tu, come Padre di Famiglia, possa invitare i membri della Congregazione a ritornare sui loro passi, dimostrando di condividere i valori di Amore e Cura del Creato che ci hai mirabilmente trasmesso nell’Enciclica Laudato sì.
Il tuo intervento sarebbe per noi il più bel segno di speranza che insieme possiamo vincere la sfida della protezione della Natura ed il più bel regalo per questa nuova primavera.
Ti ringraziamo per il tuo sostegno e ci uniamo alla tua preghiera di Pace per questa Santa Pasqua>>.