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I BALNEARI DI TORVAIANICA: «AIUTO, STIAMO AFFOGANDO»

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E’ un grido singolare quello dei Balneari riuniti nell’associazione A.B.C (Associazione Balneari Concessionari) Torvaianica, se non altro perché sono quasi tutti bagnini o provetti nuotatori. Ma il grido di aiuto si riferisce alla situazione economica e di degrado che vedono in peggioramento, per cui affidano le loro lamentele e le loro richieste al Presidente dell’ABC.

«Il primo ed evidente problema – dice il presidente – è quello dell’immondizia per le strade. Da quando è iniziata la raccolta porta a porta i rifiuti li troviamo dovunque e la gente non trovando più i cassonetti butta i sacchetti dove capita». Forse non è stata una buona idea quella di iniziare il porta a porta a ridosso dell’estate sapendo che i «turisti» non erano al corrente del progetto o forse il porta porta andrebbe riprogrammato tenendo conto dell’aumento della popolazione, ma questo compete all’amministrazione comunale; i Balneari vorrebbero una cittadina pulita e vivibile soprattutto d’estate, ma si trovano davanti a persone che scappano. «È successo ad un nostro associato – dice il presidente – vedersi restituire le chiavi
dell’appartamento e della cabina, già prenotati e pagati, da una famiglia di
villeggianti con la motivazione che «non si aspettavano né l’immondizia per
strada, la sporcizia e nemmeno le «bancarelle» di fronte alla chiesa. Ora apprendiamo con preoccupazione dal comunicato dell’assessore all’Ambiente, che ci potrebbero essere “disservizi legati alla raccolta dei rifiuti”. Peggio di così? E siamo al culmine della stagione estiva».

Ma non è solo l’immondizia il problema dei Balneari: le spiagge sono invase da venditori di ogni tipo, che se negli anni passati si limitavano a proporre bigiotteria di provenienza africana o orientale, ora fanno concorrenza ai locali con la vendita di mais arrostito, brioche, grattachecche, tutte cose che in un pubblico esercizio con regolare licenza sarebbero regolamentate da norme di igiene severissime.

Si lamentano anche di quei venditori che trasportano su un’unica struttura (2/3 metri di lunghezza) capi di abbigliamento o articoli da mare e che si posizionano sulla battigia impedendo a volte la visione ai bagnini o ai genitori con figli piccoli.

«Noi non siamo razzisti – chiarisce il presidente – ma se ci sono delle regole devono valere per tutti e non vediamo né vigili né forze dell’ordine che in questi casi le fanno rispettare». Per questi motivi, per prevenire eventuali incidenti, per porre all’attenzione il problema della sicurezza prima che degeneri in qualche manifestazione violenta, l’associazione Balneari concessionari ha deciso di chiedere un incontro con la presenza di tutte le autorità competenti a cui esporre le loro difficoltà.

Rosanna Impiccini

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