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Testamento Berlusconi a rischio nullità, mancherebbe una condizione

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Dopo l'analisi di alcuni esperti sul testamento di Berlusconi, spunta l'ipotesi nullità. Ecco le criticità.

Sembra non finire mai il “testamento gate” di Silvio Berlusconi. Ora spunta anche l’ipotesi di nullità del documento, che, secondo alcuni esperti notai e legali consultati da Open e Repubblica, potrebbe comportare diverse criticità. Dopo il gossip rispetto alla mancata citazione dell’ultimogenito Luigi (e che però sarebbe una premura nei confronti del 34enne) ecco l’ulteriore novità; l’ultima versione del testamento potrebbe non essere valida.

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Le criticità della lettera-testamento

Nel documento firmato ad Arcore il 19 gennaio dell’anno scorso, si chiede in buona sostanza di sottrarre all’eredità circa 230 milioni da destinare a Fascina, Dell’Utri e al fratello Paolo. La facoltà di farlo è pacifica, in quanto rappresenterebbe la parte disponibile del documento, che può essere destinata a chiunque, secondo le volontà del defunto. In ragione di ciò, quindi, bisognerebbe sottrarre tale quota dalla parte legittima. Significa, che rispetto all’intero lascito Barbara, Marina, Pier Silvio ed Eleonora si dovrebbero far carico della parte disponibile in parti uguali, in favore di Marta Fascina, Marcello Dell’Utri e dello zio Paolo. Secondo gli esperti, però, ciò sarebbe in contrasto con l’articolo 549 del codice civile sui diritti riservai ai legittimari.

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In punto di diritto alcuni frasi sarebbero criptiche

Per i legali il testamento è nullo in sé perché legato intrinsecamente nelle sue premesse a una condizione che non si è verificata. Nel gennaio 2022 il Cavaliere così scriveva: “Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare, Vi prego di prendere atto di quanto segue…“. Quel ‘se’ sarebbe fondamentale, perché dall’ospedale milanese l’ex premier fu dimesso il giorno 31 dello stesso mese. La premessa, quindi, costituita dalla frase “se non dovessi tornare” non si è verificata. È in ordine a questo elemento che volontà di Berlusconi espresse nella lettera sarebbero nulle. C’è poi la forma ad essere sotto la lente d’ingrandimento. Il carattere del testo non ha carattere imperativo, bensì esortativo. Si legge infatti: “Dalla vostra eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a…“. Il “dovreste” in luogo del “dovrete” è un invito a rispettare i suoi desiderata e non una condizione incontrovertibile.

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