Allarme per presenza di tracce di ‘Mosh’ nel burro svizzero. Sono stati analizzati alcuni panetti di burro messi in vendita nei supermercati svizzeri e sono state trovate tracce di ‘Mosh’, idrocarburi di olio minerale saturo che derivano dal petrolio. Una constatazione di fronte alla quale gli esperti sono rimasti disorientati, visto che allo stato attuale non si conosce quali possono essere le conseguenze di queste sostanze sull’organismo umano. C’è preoccupazione e anche apprensione per la scoperta.
Le ipotesi che giustificano la presenza di idrocarburi nel burro
Le indagini che hanno portato al rinvenimento di oli minerali saturi nel burro sono state disposte da SRF e della Federazione romanda dei consumatori e ora si stanno formulando una serie di ipotesi utili a stabilire quale sia la provenienza di quegli idrocarburi. L’idea è che possa avere diverse origini: imballaggi, mangimi o anche macchinari per la lavorazione.
Nonostante sia scattata l’allerta, occorre sottolineare che in Svizzera non sono previsti quantitativi massimi di queste sostanze negli alimenti, seppure viene suggerito che non debbano superare 22mg/kg. E questo limite, per quanto solo suggerito e non imposto, sembra sia stato ampiamente superato in diversi dei prodotti sottoposti ad analisi. Precisamente in due panetti di burro della Coop targati Prix Garantie e Naturaplan, uno della Lidl della Milbona e uno della Migros della Migros Bio.
La comunicazione alle aziende produttrici del burro
La constatazione della presenza di residui di oli minerali nei panetti di burro è stata immediatamente comunicata alle ditte impegnate nella produzione e la reazione di queste ultime è stata diversa. Ad esempio la Migros ha fatto sapere che i suoi fornitori stanno cercando di risolvere il problema da anni. Mentre dalla Coop sono arrivate rassicurazioni circa il fatto che verranno rafforzati i controlli interni e introdurrà all’occorrenza nuove misure per cercare di evitare il ripetersi del problema.
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